Il testo finale dell'intesa parla di "risoluzione permanente ed equa della controversia marittima", sottolineando che l'accordo verrà "depositato presso le Nazioni Unite". Per Israele e Libano, ancora tecnicamente in guerra, sarà di fatto una forma di cooperazione indiretta
A quasi due anni dall'avvio di negoziati indiretti tra Israele e Libano, mediati dagli Usa, i due Paesi hanno ratificato l'accordo sulla demarcazione dei confini marittimi che permetterà di sfruttare le risorse naturali presenti nel tratto di mare finora conteso. Il testo finale dell'intesa, pubblicato da Times of Israel, parla di "risoluzione permanente ed equa della controversia marittima", sottolineando che l'accordo verrà "depositato presso le Nazioni Unite". Per Israele e Libano, ancora tecnicamente in guerra, sarà di fatto una forma di cooperazione indiretta: una condizione sottolineata dal premier israeliano Yair Lapid che ha parlato di un "riconoscimento" dello Stato ebraico da parte di Beirut.
Cosa prevede l'accordo
Nella sezione 1 dell'intesa vengono indicate le coordinate della linea di confine marittimo (Mbl), ricordando la mancanza di accordo per quanto riguarda la frontiera terrestre tra i due Paesi, attualmente segnata dalla Linea Blu posta dalle Nazioni Unite nel 2000 per certificare l'avvenuto ritiro delle forze israeliane dal sud del Libano, con i caschi blu Unifil a vigilare. "Fino a quando tale area non sarà delimitata – si legge nel testo finale - le parti convengono che lo status quo in prossimità della costa, anche lungo l'attuale linea di boe che lo definisce, rimane lo stesso, nonostante le diverse posizioni giuridiche delle parti in tale area, che resta indefinita".
La linea di boe uno dei punti centrali
Proprio la linea di boe, poste dallo Stato ebraico nel 2000 e che dalla costa di Rosh Hanikra corre per quasi cinque km nel Mar Mediterraneo, era uno dei punti centrali per lo Stato ebraico durante la trattativa dal momento che spostarla a sud avrebbe permesso al Paese dei Cedri di avere una linea di tiro sulla propria costa nord. Nel testo si afferma anche che non ci sarà invio "in futuro di grafici o coordinate all'Onu che non siano coerenti con la presente intesa, a meno di previo accordo tra le parti sul contenuto".
La seconda parte
Nella sezione 2 si parla anche delle discussioni in corso, separate, tra Israele e l'operatore del blocco 9 per determinare la portata dei "diritti economici" dello Stato ebraico su parte del giacimento libanese che verranno pagati dall'operatore a Israele; l'area tuttavia verrà "sviluppata esclusivamente" a beneficio del Paese dei Cedri.
L'eventuale scoperta di risorse naturali
La sezione 3 si riferisce all'eventuale scoperta di altri "depositi di risorse naturali" e alla condivisione di dati e previsioni, e si conclude con l'assicurazione che "il governo Usa intende esercitare i suoi migliori sforzi per facilitare le attività petrolifere immediate, rapide e continue del Libano". L'ultima sezione dell'accordo indica invece la volontà di "risolvere eventuali divergenze concernenti l'interpretazione e l'attuazione dell'intesa attraverso un dibattito facilitato dagli Usa", in un richiamo a "un'atmosfera positiva e costruttiva" che permetta di superare eventuali disaccordi "il più rapidamente possibile".