Il processo dovrebbe durare due mesi. Un'ottantina i testimoni finora ammessi dalla giudice. "Usò il suo potere come re di Hollywood per aggredire sessualmente donne a Los Angeles e Beverly Hills": questa la tesi centrale con cui la procura di Los Angeles spera di portare l'ex produttore in carcere per il resto dei suoi giorni
"Usò il suo potere come re di Hollywood per aggredire sessualmente donne a Los Angeles e Beverly Hills": questa la tesi centrale con cui la procura di Los Angeles spera di portare Harvey Weinstein in carcere per il resto dei suoi giorni.
Sono cinque anni da quando le prime accuse contro Weinstein sono venute a galla, due da quando è stato condannato per la prima volta a New York per molestie e stupri. Il processo contro l'ex produttore entra oggi nel vivo e la difesa spera che il luogo sia di buon auspicio: l'aula dove si svolge il procedimento è la stessa dove fu prosciolto O.J. Simpson. Quello di Los Angeles doveva essere un processo in gran parte simbolico: due anni fa Weinstein è stato condannato a New York a 23 anni di carcere. La posta in gioco è cambiata dopo che in agosto l'ex boss di Miramax ha ottenuto luce verde per il ricorso in appello sulla prima condanna: se Weinstein dovesse vincere a New York, sarà il verdetto di Los Angeles a determinare se tornerà un uomo libero.
#MeToo sulle spine
Le militanti del movimento #MeToo sono dunque sulle spine: temono un bis della causa civile in cui Amber Heard non è riuscita a convincere i giurati delle violenze domestiche a cui l'avrebbe assoggettata l'ex marito Johnny Depp. Kevin Spacey, del resto, solo pochi giorni fa, è uscito indenne dalle accuse di aver molestato un altro attore, Anthony Rapp, quando entrambi erano esordienti semisconosciuti a Broadway.
Weinstein stavolta deve rispondere di undici capi di imputazione tra cui stupro e sesso orale forzato. Tra le sue cinque accusatrici una è Jennifer Siebel Newsom, una documentarista e la moglie del governatore della California Gavin Newsom, con cui il produttore sosterrà di aver avuto un rapporto consensuale. Un'altra, protetta dall'anonimato, è una ex modella e attrice italiana che Weinstein avrebbe molestato nel febbraio 2013 durante il Festival Los Angeles-Italia dopo essersi introdotto a forza nella sua stanza d'albergo. Sul suo racconto la procura di Los Angeles ha già ascoltato l'organizzatore della rassegna, il giornalista Pascal Vicedomini.
Il processo dovrebbe durare due mesi. Un'ottantina i testimoni finora ammessi dalla giudice Lisa Lench: tra questi l'attore Mel Gibson, coinvolto perché avrebbe ascoltato dalla sua massaggiatrice (una delle accusatrici anonime) il racconto delle molestie subite dall'ex produttore. Anche la giuria è protetta dall'anonimato: tra i nove uomini e le tre donne uno ha espresso perplessità per l'assenza di prove del Dna tra quelle portate dalla procura; un'altra ha mostrato riserve sul movimento #MeToo: "Credo alle donne - ha detto prima di essere scelta - ma non necessariamente a tutte".