Casa Bianca: “No minaccia nucleare imminente da Russia”. Zelensky: “Putin prepara i russi”

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Ansa/Ipa

La portavoce della presidenza Usa ha frenato, dopo le dichiarazioni in cui Joe Biden parlava del rischio di un “Armageddon” atomico. Intanto il leader di Kiev accusa il presidente russo e i suoi di preparare la società russa a un potenziale attacco. Ue: “Le minacce nucleari non ci intimidiscono”

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Prima l’allarme, poi la frenata: la Casa Bianca ha fatto sapere di non avere “indicazioni che la Russia si stia preparando ad usare l'arma nucleare”, sebbene la retorica di Putin sia bollata come “da irresponsabili”. Le parole della portavoce Karine Jean-Pierre sono arrivate a stemperare i toni usati dal presidente Joe Biden, secondo cui Putin "non scherza" e le sue più o meno velate minacce di utilizzare armi atomiche tattiche nel conflitto mettono il mondo di fronte alla prospettiva di un "Armageddon, per la prima volta dalla crisi dei missili a Cuba”. Lo spettro nucleare, comunque, continua ad aleggiare sulla guerra in Ucraina: per Zelensky Vladimir Putin e i suoi "stanno iniziando a preparare la società" russa a un potenziale attacco con armi atomiche, mentre Charles Michel, presidente del Consiglio Europeo, ha fatto sapere che “le minacce nucleari non ci intimidiscono”.

Biden: “C’è la minaccia di un Armageddon nucleare”

A parlare esplicitamente del pericolo atomico è stato Joe Biden che, nella notte italiana, ha dichiarato: "Per la prima volta dai tempi della crisi dei missili a Cuba c'è la minaccia di un 'Armageddon' nucleare". Secondo il presidente degli Stati Uniti "Putin non scherza quando parla del possibile uso di armi nucleari, chimiche o biolgiche, perché il suo esercito è in difficoltà". Biden ha parlato ad un evento di raccolta fondi per il partito democratico ospitato nella residenza di James Murdoch, uno dei figli del magnate dei media. "Non ci trovavamo di fronte alla minaccia di un Armageddon nucleare dai tempi di Kennedy e della crisi dei missili a Cuba. È colpa di una persona che io conosco abbastanza bene, il suo nome è Vladimir Putin. Ci ho passato un po' di tempo assieme”.

Casa Bianca: “Non c'è minaccia nucleare imminente da parte di Mosca”

A correggere il tiro del presidente degli Stati Uniti è intervenuta direttamente la Casa Bianca: "Non abbiamo indicazioni che la Russia si stia preparando ad usare l'arma nucleare ma la retorica di Putin è da irresponsabili e rischia di creare un'escalation”, ha detto la portavoce Karine Jean-Pierre, ribadendo che gli Stati Uniti non hanno avuto nessuna indicazione della necessità di cambiare la sua "postura nucleare". "I discorsi della Russia sull'uso di armi nucleari sono da irresponsabili e non si possono fare senza subirne le conseguenze", ha aggiunto la portavoce della Casa Bianca sottolineando che gli Stati Uniti “non si faranno intimidire dalla retorica di Putin". Alla domanda se il commento del presidente Joe Biden che il mondo è di fronte al rischio di un "Armageddon nucleare" sia basato su nuove informazioni di intelligence Jean-Pierre risposto "no".

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Zelensky: “Putin prepara i russi allo strike nucleare”

Joe Biden, comunque, non è il solo a parlare del rischio atomico: secondo il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky Vladimir Putin e i suoi "stanno iniziando a preparare la società" russa a un potenziale attacco con armi nucleari: “Non sono ancora pronti a usarle, non sanno se le useranno o meno, ma penso sia pericoloso anche solo che ne parlino”, ha detto in un'intervista alla Bbc. Il leader ucraino ha poi negato di aver parlato ieri di attacchi preventivi della Nato alla Russia, sostenendo d'esser stato frainteso e che la traduzione sia stata strumentalizzata da Mosca. "Putin non ha paura di uno strike nucleare, teme la sua gente e la sua società: perché solo il suo popolo può togliergli il potere". Zelensky ha inoltre evocato il "disastro nucleare" anche rivolgendosi ai leader europei riuniti a Praga, "a causa della cattura della centrale di Zaporizhzhia da parte delle truppe russe", che oggi hanno bersagliato la città anche con droni kamikaze iraniani. Proprio presso la centrale una linea di alimentazione elettrica è stata danneggiata in un bombardamento avvenuto ieri, e ora il reattore che veniva alimentato dalla linea colpita funziona temporaneamente con generatori diesel: lo ha affermato l'Aiea in un tweet.

Ue: “Le minacce nucleari non ci intimidiscono”

A intervenire sul tema, infine, è arrivata anche l’Unione Europea: "Prendiamo tutte le minacce di escalation seriamente ma non vogliamo essere intimiditi, vogliamo difendere gli interessi di chi crede nel diritto internazionale”, ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel al termine dell'informale di Praga odierno. "Abbiamo udito minacce dirette o indirette sull'uso di armi militari. Ma ieri ed oggi abbiamo verificato una grande determinazioni sulla strategia dei due pilastri: sostenere l'Ucraina e fermezza nel contenere la Russia, attraverso le sanzioni ad esempio. Una posizione condivisa e rafforzata da Ursula von der Leyen, che ha sottolineato come l'Ue "terrà la barra dritta".

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La speranza di una de-escalation

L'unico, flebile, segnale di de-escalation in questa fase di altissima tensione è che da diversi giorni si è tornati ad evocare l'inizio di un nuovo negoziato tra Mosca e Kiev. Gli Usa, ha assicurato il segretario di Stato Antony Blinken, sono "pronti" a risolvere la guerra attraverso la diplomazia quando Mosca dimostrerà di essere "seriamente intenzionata" a percorrere questa strada. Mentre il presidente Recep Tayyp Erdogan ha parlato ancora una volta al telefono con il suo omologo russo, a cui ha spiegato che la "Turchia è pronta a contribuire alla ricerca di una soluzione pacifica". Ricevendo un ringraziamento per i suoi sforzi di "mediazione", già decisivi per risolvere la crisi del grano. Zelensky intanto ha annunciato che “dal primo ottobre oltre 500 chilometri quadrati di territorio e dozzine di insediamenti sono stati liberati nella regione di Kherson", ma "c'è ancora molto da sopportare e molto da fare. Verrà il giorno in cui riferiremo anche dei successi militari nella regione di Zaporizhzhia e parleremo della liberazione della Crimea".

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