Il governo di Rabat ha accusato Adidas di appropriazione culturale per la decorazione usata sulla divisa della nazionale di calcio dell'Algeria, che richiamerebbe un motivo tipico della tradizione marocchina
Il Ministero della Gioventù, della Cultura e della Comunicazione marocchino ha accusato il marchio tedesco Adidas di appropriazione culturale dopo la presentazione delle nuove maglie della Nazionale di calcio algerina. Motivi geometrici azzurri, verde acqua e gialli che hanno portato il rappresentante legale del ministero marocchino, Mourad Elajouti, a denunciare "un tentativo di rubare una forma di patrimonio culturale marocchino e utilizzarlo al di fuori del suo contesto".
Sul profilo Instagram per il Medio Oriente e il Nord Africa, Adidas aveva dichiarato che la "collezione di abbigliamento per l’Algeria" è stata ispirata dal "design architettonico dell'iconico Palazzo El Mechouar" situato nella città di Tlemcen, in Algeria settentrionale.
La tradizione marocchina dello "zellige"
Il governo di Rabat sostiene, però, che il motivo colorato richiami l’antica tradizione marocchina dei mosaici zellige. L'utilizzo delle piastrelle smaltate di diversi colori disposte per creare forme geometriche ha dato vita a uno stile che dal Paese si è diffuso anche in altre culture del Nord Africa, tra cui quella algerina.
Secondo il ministero marocchino, l’utilizzo di questa decorazione su magliette da calcio della nazionale algerina contribuirebbe «alla perdita e alla distorsione dell’identità e della storia» dello zellige, per questo, chiede che le magliette vengano ritirate entro due settimane e, in caso contrario, minaccia di rivolgersi a organizzazioni relative alla protezione del patrimonio e dei diritti d'autore, inclusa l'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI).
Le storiche tensioni tra Rabat e Algeri
Al di là della questione che ha coinvolto Adidas, Marocco e Algeria si trovano da tempo a essere vicini di casa in rapporti non troppo cordiali. Affacciano entrambi sul Mar Mediterraneo e condividono un confine di circa 1.500 chilometri, fonte di tensione sin dall'indipendenza dal dominio coloniale francese.
Nel 1963 si affrontarono nella cosiddetta Guerra delle sabbie per i territori contesi di Tindouf e Bechar, nell’Algeria occidentale. Successivamente, l'Algeria ha sostenuto la campagna del Fronte Polisario per l'indipendenza del Sahara occidentale dal Marocco, che ha portato alla guerra del Sahara occidentale del 1975-1991.
Il confine tra i due Stati è stato poi chiuso nel 1994 per motivi di sicurezza dopo che militanti islamisti hanno bombardato un hotel nella città marocchina di Marrakech.
Nel 2021 l'Algeria ha interrotto i rapporti diplomatici con il suo vicino, accusando il Marocco di "atti ostili". Il governo di Rabat ha definito la mossa "completamente ingiustificata".