Morta Hilaree Nelson, scialpinista americana è caduta sul Manaslu in Nepal

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Se ne va la prima leader femminile di un team di escursionisti internazionale, donna dei record con 40 spedizioni all’attivo e un serie infinita di traguardi senza precedenti nella storia dell’alpinismo. “Scalare è la mia vita”, diceva

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“Non ci sono parole per descrivere l’amore che provo per questa donna (…). È stata il faro di luce nella mia vita, giorno dopo giorno”. Con queste parole è stata annunciata la morte della scialpinista Hilaree Nelson dal marito Jim Morrison, compagno di vita e di cordata. La donna, la più influente e apprezzata della sua generazione, è stata travolta da una valanga mentre scendeva dal Manaslu, massiccio nel Nepal centrale.

 

L'incidente durante una spedizione

Nel messaggio apparso su Instagram, Morrison ha spiegato la dinamica dell’incidente che si è consumato lunedì. La coppia era di ritorno da una scalata complessa. Insieme a un gruppo di esperti, aveva raggiunto la cima del Manaslu, in condizioni particolarmente difficili. Raggiunta la vetta, l’ottava più alta del mondo, gli alpinisti, sci ai piedi, hanno affrontato la discesa: “Ho sciato per primo e dopo poche curve Hilaree mi ha seguito, provocando una piccola valanga. È stata travolta e trasportata giù per uno stretto pendio di neve lungo il versante sud della montagna per oltre 1500 metri”. Jim racconta di aver fatto tutto il possibile per localizzarla nell’immediato dell’incidente e di aver continuato le ricerche dall’alto con l’aiuto di un pilota di grande esperienza. È stata alla fine trovata sulla parete sud della montagna, dopo due giorni di tentativi vani, grazie a un sorvolo con l’elicottero della Simirik Air. Il suo corpo, ricoperto di neve, è stato recuperato e trasportato a Kathmandu. Quello tra Hilaree e il marito è un amore che ha sfidato le vette più impervie e ha percorso i sentieri più tortuosi. Insieme avevano completato la prima discesa con gli sci del Lhotse Couloir, la cosiddetta Dream Line che parte dalla quarta cima più alta del mondo e scende giù per 2.133 metri fino al Campo 2. Ora Jim ha detto che si concentrerà sui due figli e sui loro passi avanti: “L’energia di Hilaree guiderà le nostre anime" (L'INTERVISTA DI HILAREE NELSON A SKY TG24).

 

Morte di un idolo dello scialpinismo

La comunità degli alpinisti sparsa in ogni angolo del pianeta piange un’atleta fuori dal comune. Dai Fratelli Pou a Tamara Lunger. Anche l’alpinista italiano Hervé Barmasse ha affidato il suo pensiero a Instagram: “Il cuore è stretto da una morsa di dolore e incredulità. La morte è il vento più freddo, la tempesta più difficile”.  Nelson è stata una vera e propria leggenda dello scialpinismo. Con quaranta spedizioni in tutto il mondo, è stata la più prolifica della sua generazione. Nel 2012 taglia un traguardo senza precedenti: è la prima donna a raggiungere la vetta dell’Everest e del Lhotse in meno di 24 ore con ossigeno supplementare. Nel 2018 si guadagna il titolo National Geographic di “Adventurers of the year”. È stata la prima leader femminile di un team di escursionisti provenienti da tutto il mondo: il più simbolico dei record messi a segno. Negli ultimi anni il cambiamento climatico era l’ombra che accompagnava le sue imprese. Vedeva con i suoi occhi, di spedizione in spedizione, i paesaggi cambiare fisionomia. L’impegno per l’ambiente è stato grazie alla sua testimonianza diretta un’altra costante del suo percorso di pioniera. Tra le varie campagne che ha promosso: Winters’ Athlete Alliance per raccogliere fondi e sensibilizzare sullo scioglimento dei ghiacci.

 

“Sono i posti che ho visitato”

A soffrire questa perdita non sono solo i giganti dell’alpinismo. La grandezza di Nelson è stata anche nella capacità di comunicare le sfide dell’alta quota. Ha saputo uscire fuori dal circuito dei professionisti e parlare a un pubblico più vasto, grazie alla sua capacità di raccontare la montagna sui social. L’intero mondo di appassionati di outdoors è in lutto per la morte della “sciatrice, storyteller, mamma e amante dei luoghi selvaggi”. Hilaree amava descriversi così, sciatrice prima di tutto. “Scalare – spiegava in un post di fine estate – è parte di me da quando avevo 19 anni. Ha plasmato la mia vita, quello che sono oggi. Io sono i posti che ho visitato, sono le persone con cui ho avuto il privilegio di condividere queste esperienze”.

 

 

 

 

Nelson durante una scalata

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