Russia, sparatoria in una scuola a Izhevsk: bilancio sale a 17 morti

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Tra le vittime 11 bambini e sei adulti. L'aggressore si sarebbe tolto la vita subito dopo avere aperto il fuoco. Almeno 21 le persone ferite

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Sparatoria in una scuola della città russa di Izhevsk, capitale della Repubblica dell'Udmurtia: secondo l'ufficio stampa del governo della repubblica, che cita a sua volta il Comitato Investigativo russo, è salito a 17 il numero delle persone morte in seguito all'aggressione. Sono 11 bambini e sei adulti. Lo riporta l'agenzia di stampa statale russa Tass.

 

La pista neonazismo dietro l'attacco

L'aggressore, del quale non si conoscono ancora le ragioni del gesto, si sarebbe suicidato subito dopo avere aperto il fuoco. Stando alle prime informazioni diffuse dal comitato investigativo, l'uomo indossava un passamontagna e una maglietta con "simboli nazisti". Una pista, quella del neonazismo, avvalorata dalla dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, secondo cui l'attacco sarebbe stato commesso "da una persona che molto probabilmente appartiene a un'organizzazione o a un gruppo neonazista".  L'uomo "era già iscritto in un registro psichiatrico" e "soffriva di schizofrenia", ha confermato il ministro dell'Istruzione russo Sergei Kravtsov, spiegando come il killer fosse sottoposto a cure psichiatriche.

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