Si stima che sull'imbarcazione naufragata al largo della città siriana di Tartus fossero stipate 150 persone, per lo più famiglie composte da donne, bambini e adolescenti
Un bilancio che sale ora dopo ora. Sono almeno 81 i migranti morti nel naufragio avvenuto ieri pomeriggio tra le coste libanese e siriana. Sono soprattutto donne e bambini e secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria è alto il numero dei dispersi e quello delle vittime è destinato ad aumentare ancora.
Venti sopravvissuti trasportati all'ospedale
Si stima che sull'imbarcazione naufragata al largo della città siriana di Tartus fossero stipate 150 persone, per lo più famiglie composte da donne, bambini e adolescenti. In una nota del ministro della Salute siriano, Hassan al-Ghabash, si informa che 20 sopravvissuti sono stati trasportati all'ospedale nel porto di Tartus, città costiera mediterranea a poche decine di chilometri dal confine con il Libano. I migranti erano partiti dal Libano. "Secondo i sopravvissuti, la loro barca era partita dal Libano giorni fa", ha affermato il responsabile dei porti siriani, Samer Kbrasli. Secondo le autorità di Damasco, le informazioni raccolte dai sopravvissuti suggeriscono che la barca fosse salpata da Miniyeh, una cittadina appena a Nord del porto libanese di Tripoli. Nelle operazioni di soccorso sono intervenuti alcuni pescatori locali. Non sono stati diffusi dettagli sulle ragioni dell'affondamento.