Chi è Akesson, leader della destra nazionalista che ha trionfato alle elezioni in Svezia
Ha portato i Democratici svedesi ad essere il secondo più grande partito del Paese con oltre il 20% dei consensi, strappando elettori non solo ai conservatori, ma anche ai socialdemocratici, soprattutto tra la classe operaia. Un successo ottenuto grazie alla propaganda anti-immigrazione e all'uso massicio dei social network. Ecco chi è il leader dell'estrema destra svedese
Terremoto in Svezia, dove il partito di destra nazionalista Sverigesdemokraterna, i Democratici Svedesi, ha registrato un risultato storico alle elezioni parlamentari della scorsa domenica e, per la prima volta, è a un passo dal governare con gli alleati moderati di destra. Un successo dovuto in gran parte al leader della formazione, Jimmie Akesson, che ha saputo far breccia in un elettorato deluso dai grandi partiti tradizionali del Paese scandinavo e sempre meno tollerante verso gli immigrati
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Akesson, 43 anni, originario di Sölvesborg, un comune rurale nella regione di Blekinge, nel sud est della Svezia, parla con un forte accento delle sue zone d'origine. E sono proprio l'accento e il suo modo di parlare con gli elettori che lo distinguono nettamente dagli altri politici svedesi
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Forte del 20,7% delle preferenze, davanti al partito conservatore capitanato da Ulf Kristersson, al 19%, Akesson è il vincitore morale del voto. La sua figura, molto mediatica, è emersa con forza durante la campagna elettorale nella quale ha fatto ombra al suo alleato, Kristersson, 55enne veterano della politica svedese al suo secondo tentativo di conquistare la poltrona da primo ministro
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La vera vittoria di Akesson, da 17 anni alla guida dei Democratici Svedesi, è però l'aver fatto passare il suo partito da paria del paesaggio politico nazionale a peso massimo indispensabile alla destra per riuscire a governare Durante la campagna elettorale, il leader della destra svedese ha pubblicato video su Instagram mentre cucina ricette tradizionali, dando l'immagine di un uomo del popolo, che ne sa intercettare aspirazioni e preoccupazioni. Prima fra tutte la massiccia immigrazione
Soprannominato Yimmie, il 43enne, dalla corporatura solida e dalla barba ben curata, separato con un figlio, non ama particolarmente la cravatta e coltiva un'immagine da svedese 'normale'. È riuscito a catturare l'attenzione durante l'intera campagna elettorale, durante la quale ha girato il Paese, appellandosi a un elettorato prevalentemente maschile e spesso rurale
Negli ultimi anni, nelle periferie delle grandi città si è registrato un aumento di scontri armati, per lo più legati a conflitti tra gang della malavita locale, che hanno coinvolto cittadini svedesi, nati e cresciuti in Svezia ma spesso con genitori originari di altri Paesi. Ed è proprio puntando il dito contro le origini non europee di molti membri delle gang che i nazionalisti hanno retoricamente unito la lotta alla criminalità a quella contro l'immigrazione
Akesson ha poi monopolizzato il dibattito sui social network, dettando l'agenda delle polemiche sui temi dell'immigrazione, della sicurezza e del potere d'acquisto, con un'inflazione all'8% e una bolletta della luce che sta esplodendo in alcune regioni della Svezia. I Democratici Svedesi non hanno strappato elettori solo ai conservatori, ma anche ai socialdemocratici, soprattutto tra la classe operaia
Nel 2020 Akesson volò in Turchia per distribuire volantini con la scritta "La Svezia è piena", con il chiaro intento di dissuadere potenziali migranti e puntare i riflettori sul problema. La mossa sollevò dure critiche nel suo Paese e il leader del partito fu anche fermato dalle autorità turche
Di pari passo con i crescenti consensi, i Democratici svedesi hanno però cercato di cambiare stile di propaganda, limando frasi controverse come la volta in cui Akesson definì i musulmani "la più grande minaccia straniera dalla seconda guerra mondiale" o propose di uscire dall'Unione Europea
Controversie anche sulla posizione di Stoccolma sullo scacchiere internazionale, con i Democratici Svedesi che sono stati accusati dal ministro della Difesa socialdemocratico uscente, Petter Hultqvist, di mettere a rischio la sicurezza nazionale. Durante l'ultima settimana della campagna elettorale Hultqvist ha tenuto una conferenza stampa presso la sede del proprio partito, avvertendo gli elettori del pericolo di eleggere un partito "che non sa da quale parte stare tra gli Stati Uniti e la Russia"
"Vuole dare l'immagine di una persona comune che fa arrostire le salsicce, viaggia nelle Isole Canarie con un volo charter e parla in modo ordinario oltre a vivere in un complesso residenziale a prezzi accessibili in una piccola citta'" ha commentato Jonas Hinnfors, professore di Scienza Politica dell'Università di Goteborg