Negli ultimi giorni le forze ucraine hanno riguadagnato terreno a Sud e a Est del Paese, tra le zone più calde dall'inizio del conflitto. Dal fronte di Kharkiv a quello di Kherson: ecco dove i russi stanno perdendo il controllo del territorio
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Era il 24 febbraio quando le truppe russe entravano in Ucraina. Da subito Mosca ha puntato alle regioni a Sud e a Est del Paese, quelle confinanti con la stessa Russia e quelle affacciate sul Mar Nero. Ma non solo: gli uomini del Cremlino, passando anche dalla Bielorussia, hanno cercato di prendere la capitale ucraina, Kiev. La spallata al governo è fallita in poche settimane e l’offensiva si è quindi concentrata sulle zone dove la Russia riteneva di poter trovare più appoggio, su tutti gli oblast delle repubbliche separatiste e filorusse di Donetsk e Lugansk, oltre alla Crimea, già occupata dal 2014. Per mesi sono riusciti a tenere saldo il controllo, su queste e altre zone. Poi, dai primi giorni di settembre, la situazione è cambiata. La zona di Kharkiv è stata liberata, tornando sotto controllo ucraino. Sul fronte orientale e su quello meridionale, nei pressi di Kherson, si continua a combattere per riprendere in mano i territori fino a poco fa in mano a Mosca (GUERRA IN UCRAINA, GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE DI SKY TG24).
Kherson
"Abbiamo liberato circa 500 chilometri quadrati" di territorio nella zona di Kherson, ha dichiarato lunedì 12 settembre la portavoce del Comando Sud ucraino, Natalya Gumenyuk. Sono tornati – ha aggiunto - “completamente sotto la bandiera ucraina” gli insediamenti di Vysokopillia, Biloguirka, Soukhy Stavok e Myrolioubivka.
Kharkiv
Nei pressi di Kharkiv, uno dei principali centri riconquistati dalle truppe di Kiev è Izyum, dove si sta tracciando un bilancio della distruzione lasciata dagli avversari. Almeno mille abitanti sarebbero morti e l’80% degli edifici è stato distrutto, ha fatto sapere in questi giorni il consigliere comunale Maksym Strelnikov, citato dalla Cnn.
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Cosa sta cambiando?
Vincenzo Camporini, ex capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica e della Difesa italiana, definisce quello che sta succedendo un “disastro russo”. La riconquista dei territori da parte di Kiev, aggiunge, sarebbe riuscita grazie “a un piano ardito e molto riservato che ha messo in evidenza l'inadeguatezza dei servizi di intelligence di Mosca”. Kiev ha messo così “a segno un'azione mirabilmente concepita, grazie anche agli armamenti a lunga gittata". Secondo il generale inizia adesso una nuova fase del conflitto - strategicamente "molto interessante" - con i russi che non potranno più contare su numerosi collegamenti ferroviari. "Ora - spiega Camporini - ci saranno problemi logistici per le truppe russe. L'avanzata di Kiev ha permesso di riprendere il controllo dei principali nodi ferroviari, che erano fondamentali per il rifornimento dei soldati di Mosca che quindi rischiano quantomeno di vedere compromessa la catena di alimentazione e di approvvigionamento degli armamenti". Camporini però è cauto nel gridare vittoria per Kiev e definisce impensabile “una rapida ascesa delle truppe” ucraine.