L'ex presidente dell'Urss ha appoggiato in passato alcune scelte del leader russo come l'annessione della Crimea, ma ne ha sempre contestato i metodi autoritari e, da ultimo, sarebbe stato critico anche nei confronti della guerra in Ucraina
"Putin? Ha salvato la Russia", ma "ora mi sembra malato di presunzione. Tutti mi dicono che non ha più importanza, perché lui è già Dio o, come minimo, il vice di Dio in terra, anche se non so per che cosa...". Parlava così Mikhail Gorbaciov di Vladimir Putin alla presentazione di un suo libro nel 2014. Un commento, tra analisi e ironia, che fotografa l’opinione che l’ultimo presidente dell’Urss aveva per il leader russo, diviso tra sostegno e critica.
L'appoggio all'annessione della Crimea
Gorbaciov apprezzava la capacità dell'attuale presidente di assicurare la "stabilizzazione della situazione dopo Eltsin, quando la sfida era salvare la Russia dalla disintegrazione", e sostenne alcune delle scelte strategiche più importanti, come l'annessione della Crimea ("storicamente giusta e legittimata dalla volontà popolare") e la sfida all'allargamento a est della Nato, definito come una "violazione dello spirito degli accordi per la riunificazione della Germania". Allo stesso tempo però criticava duramente l'atteggiamento autoritario e l'accentramento del potere.
Le critiche ai metodi autoritari e alla guerra in Ucraina
Negli anni, non sono mancate le stoccate di Gorbaciov allo zar, a partire dagli attacchi al suo partito Russia Unita, che, ebbe a dire, "somiglia alla peggior copia del Pcus". Di più: il presidente russo, aggiunse, è "circondato da leccapiedi". Ma nonostante l'uso di "metodi autoritari", aggiunse Gorbaciov, "l'obiettivo di Putin ha incrociato gli interessi della maggioranza". Da ultimo, poi, secondo quanto riportato dal giornalista Premio Nobel per la pace Dmitry Muratov, Gorbaciov era critico nei confronti della guerra in Ucraina: "Ieri ho visitato Gorbaciov in ospedale - ha raccontato ai primi di marzo il reporter - ha compiuto da poco 91 anni e non sta bene, ma mi ha confermato che bisogna fare quanto possibile per fermare la minaccia di una guerra nucleare".
Da Putin apprezzamento formale
Dal canto suo, Putin si è ben guardato dall'andare allo scontro con il grande vecchio della politica nazionale - anche se a lungo il premio Nobel per la Pace si lamentò che non voleva incontrarlo - e gli ha espresso un apprezzamento quantomeno formale, come in occasione del messaggio di auguri per i suoi 90 anni, in cui affermò che l'ultimo leader dell'Urss "appartiene di diritto alla costellazione degli uomini di Stato notevoli, distinti ed eminenti dei tempi moderni che hanno esercitato un'influenza significativa sul corso della storia".