I livelli sono scesi in una settimana al 39,2%, i più bassi dalla grande siccità del 1995, anno in cui furono imposte le severe restrizioni al consumo che portarono al crollo dell'agricoltura
Gli ecologisti danno la colpa alla cattiva gestione dell’irrigazione, fatto sta che la riserva idrica della Spagna è scesa in una settimana al 39,2%, il livello più basso dalla grande siccità del 1995, anno in cui furono imposte le severe restrizioni al consumo che portarono al crollo dell'agricoltura. Le maggiori difficoltà per la mancanza di acqua vengono registrate in Galizia, Castiglia e León, Estremadura, Andalusia, Catalogna e Navarra.
Gli ecologisti chiedono di ridurre l'irrigazione
Sei comunità hanno già subito tagli agli approvvigionamenti e ci sono altre aree in allerta. Il caldo, l'aumento della domanda e l'espansione dell'irrigazione aggravano la carenza. Intanto gli ecologisti hanno chiesto al ministero spagnolo per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica (Miteco) di ridurre "sostanzialmente" l'irrigazione, poiché la siccità è dovuta alla "cattiva gestione e al consumo eccessivo di acqua" piuttosto che alla mancanza di pioggia.
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La scorsa primavera aveva piovuto il 12% in più
L'organizzazione ambientale Ecologists in Action ritiene "inaccettabile" che l'accesso all'acqua potabile sia reso difficoltoso per la popolazione mentre "si spende massicciamente per un'attività economica dedicata in gran parte esportare", come l'irrigazione. Sebbene i bacini idrici spagnoli siano 20 punti percentuali al di sotto della media degli ultimi 10 anni, gli ambientalisti - scrive la Efe - ricordano che "la scorsa primavera ha piovuto il 12% in più della media".