Gaza, raid di Israele nella Striscia: “Ucciso comandante della Jihad islamica”

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L’escalation è iniziata dopo la cattura di Bassam a-Saadi, capo jihadista in Cisgiordania. L’aviazione ha colpito un edificio a Gaza City e obiettivi a Khan Yunes e Beit Kahya. Secondo Gerusalemme, 71 razzi sono stati lanciati da Gaza verso il sud e il centro di Israele. Il premier Lapid: "Operazione per rimuovere una minaccia concreta". "Tel Aviv e tutte le altre città sono nel nostro mirino'', ha detto il leader politico della Jihad islamica Ziad Nahaleh. Abu Mazen: "Comunità internazionale fermari l'aggressione"

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Raid di Israele nella Striscia di Gaza, nell’operazione ribattezzata dall’esercito "Breaking Dawn" contro la Jihad islamica palestinese. L'esercito israeliano ha confermato l'uccisione del comandante della Jihad islamica Tayasir Jabari. Insieme a lui - ha fatto sapere il portavoce militare - sono morti altri 14 membri dell'organizzazione. Come riportato dai media locali, il ministero della Sanità di Gaza parla al momento di 10 morti e 50 feriti. Il ministro della Difesa Benny Gantz ha autorizzato il richiamo di 25mila soldati della riserva. L'Iron Dome, il sistema di difesa missilistico, è stato schierato per coprire fino a 80 chilometri all'interno di Israele, quindi comprese Tel Aviv e Modin. "Si tratta di un'operazione per rimuovere una minaccia concreta nei confronti di cittadini israeliani e nelle zone vicine a Gaza", ha detto il premier Yair Lapid . Che ha aggiunto: "Il governo di Israele non permetterà ai terroristi di minacciare cittadini. Chiunque cerchi di colpirci sappia che lo raggiungeremo". La presidenza di Abu Mazen, riporta l'agenzia Wafa, ha condannato "l'aggressione israeliana contro il popolo nella Striscia di Gaza" e ne ha chiesto "l'immediata fine", invitando la comunità internazionale "a costringere Israele a fermare l'aggressione". "Il nemico ha lanciato una guerra contro il nostro popolo", ha affermato la Jihad islamica a Gaza, poco dopo l'inizio di primi attacchi. "Noi tutti dobbiamo difenderci. Non consentiremo al nemico di continuare i suoi sistematici tentativi di colpire la resistenza armata". L’escalation al confine fra Israele e Gaza è iniziata quattro giorni fa dopo la cattura di Bassam a-Saadi, il capo della Jihad islamica in Cisgiordania.

Colpito un edificio con uffici

L’aviazione israeliana ha colpito un appartamento a Bourj Falastin, un edificio di dieci piani destinato a uffici situato nel centro di Gaza City. L’appartamento, secondo fonti locali, appartiene alla Jihad islamica e al momento dell'attacco al suo interno c'erano alcuni attivisti. Le stesse fonti riferiscono che sarebbe stato centrato anche un obiettivo a Khan Yunes, nel sud della Striscia. Una postazione della Jihad islamica è stata colpita a Beit Kahya, a nord.

Salve di razzi dalla Striscia verso Israele

Secondo Gerusalemme, in due ore 71 razzi sono stati invece lanciati da Gaza verso il sud e il centro di Israele, di cui nove caduti nella Striscia. La Jihad islamica ha annunciato di aver sparato "100 razzi" e ha precisato che si tratta solo dell'inizio della sua reazione all'attacco israeliano. Fonti militari israeliane, citate dalla televisione pubblica, hanno confermato per il momento tra i 70 e gli 80 razzi: secondo la tv pubblica Kan circa 30 sono stati intercettati dall'Iron Dome, il sistema di difesa antimissilistico, mentre gli altri sono caduti in zone aperte, in mare o in aree della Striscia stessa. Finora non si ha notizie di vittime in Israele. Secondo i media israeliani, stasera solo la Jihad islamica ha sparato da Gaza, mentre per ora Hamas non ha partecipato ai combattimenti.

Jihad islamica: "Tel Aviv nel nostro mirino"

"Tel Aviv e tutte le altre città israeliane sono nel nostro mirino'', ha affermato il leader politico della Jihad islamica Ziad Nahaleh, citato dalla radio pubblica israeliana. "In questa campagna non ci poniamo alcuna linea rossa. Tel Aviv sarà un nostro obiettivo. Colpiremo tutte le città degli occupanti. Nelle prossime ore vedranno la nostra reazione". Secondo Nahaleh tutte le fazioni armate dei palestinesi devono unirsi a questo sforzo. L'emittente ha rilevato che Nahaleh, che di norma opera da Beirut, due giorni fa era in visita ufficiale a Teheran.

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Gantz: "A Hamas e Jihad islamica diciamo: il vostro tempo è scaduto"

"La situazione nel sud di Israele è tesa. Noi non cerchiamo un conflitto, ma non esiteremo a difendere i nostri cittadini, se necessario", aveva detto prima degli attacchi il ministro della Difesa Benny Gantz ai dirigenti di Gaza, dopo le ripetute minacce giunte negli ultimi giorni dalla Jihad islamica. "Ai nostri nemici, in particolare ai leader di Hamas e della Jihad islamica, voglio dire che il tempo è scaduto. Questa minaccia sarà rimossa, in un modo o in un altro". Gantz ha poi accusato Hamas e la Jihad islamica di "tenere in ostaggio" la popolazione della Striscia e di essere la causa delle sue sofferenze, per la prolungata chiusura dei valichi fra Gaza ed Israele.

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L'intervento dell'Onu

"Sono profondamente preoccupato per l'escalation in corso tra militanti palestinesi e Israele, inclusa l'uccisione mirata avvenuta oggi di un leader della Jihad islamica palestinese a Gaza. Ciò avviene nel mezzo delle crescenti tensioni nella Cisgiordania occupata e nella striscia di Gaza nelle ultime settimane". Lo ha dichiarato Tor Wennesland, coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente. "Nelle ultime ore, almeno dieci palestinesi sono stati uccisi da attacchi aerei israeliani" ha aggiunto Wennesland. "Sono profondamente rattristato dalle notizie secondo cui una bambina di cinque anni è stata uccisa in questi raid. Non ci può essere alcuna giustificazione per eventuali attacchi contro i civili", ha evidenziato il rappresentante Onu.

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