
Elezioni legislative Francia, 2° turno: Macron perde maggioranza assoluta. Boom di Le Pen
I francesi erano chiamati a votare per il rinnovo dei 577 deputati dell'Assemblée Nationale. La coalizione del presidente crolla e non raggiunge la maggioranza assoluta. Exploit di Melenchon e Marine Le Pen. Premier Borne: "Nostro Paese a rischio"

I francesi sono tornati alle urne per il secondo turno delle elezioni legislative, a cui si sono qualificati nella maggior parte dei casi solo i due candidati con i migliori risultati in ogni circoscrizione alla fine del primo round. Il risultato è una debacle per la coalizione del presidente Macron
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Macron crolla e perde la maggioranza assoluta. A scrutinio quasi ultimato, la coalizione del presidente, Ensemble!, ottiene 247 seggi, la Nupes di Jean-Luc Melenchon 142 seggi, il Rassemblement National 89 seggi, i Republicains 64 seggi, altri partiti di sinistra 13 seggi, altri partiti di destra 8 seggi, partiti di centro 5 seggi, estrema destra 2 seggi, regionalisti 6 seggi. L'affluenza, come previsto, si profila molto negativa, con un'astensione fra il 53,5% e il 54%
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Dei 577 dipartimenti in palio, 539 si trovavano nella Francia metropolitana, 27 nella Francia d'oltremare e 11 all'estero. La maggioranza presidenziale (Ensamble) era riuscita a qualificarsi in 421 circoscrizioni, la sinistra riunita nella Nuova unione popolare ecologica e sociale (Nupes) in 382, il Rassemblement national in 207 e l'alleanza di centrodestra in 89. Ensemble e Nupes si sono scontrati in 272 circoscrizioni
Macron: "La Francia è entrata in economia di guerra"
Le ultime proiezioni vedevano il campo presidenziale ancora favorito a ottenere la maggioranza, relativa o assoluta. Ma a urne chiuse, i dati dicono che il presidente Emmanuel Macron è lontanissimo dalla maggioranza assoluta all'Assemblea Nazionale (289 seggi)

Macron è tallonato dalla Nupes di Jean-Luc Melenchon (in foto), alleanza dei partiti di sinistra. "La sconfitta del partito del presidente" Emmanuel Macron "è totale e non c'è nessuna maggioranza", ha commentato Mélenchon. "Noi non rinunciamo all'ambizione di governare il Paese", ha aggiunto

Il successo più vistoso è quello di Marine Le Pen, rieletta, che riesce a decuplicare il numero di deputati: erano 8, sono diventati 89, terza forza del Paese. "Siamo riusciti ad eleggere un gruppo molto forte di deputati all'Assemblea, che d'ora in poi sarà ancora più nazionale. Sarà di gran lunga il più numeroso della storia della nostra famiglia politica", ha commentato la leader della destra

In tante sfide erano coinvolti ministri del nuovo governo di Elisabeth Borne, che in caso di sconfitta devono rassegnare le dimissioni come stabilito da una regola in vigore dal 2007. La prima ministra è stata eletta parlamentare con il 52,46% mentre diversi esponenti vicini a Macron, tra cui Richard Ferrand, presidente dell'Assemblea nazionale, sono stati battuti. Al momento, sono tre i ministri sconfitti e che dovranno dimettersi. Si tratta di Amélie de Montchalin (Transizione Ecologica), Brigitte Bourguignon (Salute) e Justine Bénin (Affari marittimi)

Si profila la situazione di un parlamento difficilmente governabile. La forza più "moderata" con la quale Macron potrebbe negoziare, la destra dei Républicans, è a 64 seggi, per la prima volta meno di quelli dell'estrema destra. La premier Borne ha affermato che la situazione "inedita" creata dal voto "rappresenta un rischio per il nostro Paese viste le sfide che dobbiamo affrontare". Poi ha lanciato un appello alle forze politiche "di buona volontà" a "unirsi" e a lavorare per "costruire una maggioranza d'azione" con dei "compromessi"

Da settimane i maggiori esponenti della sinistra riunita nella Nuova unione popolare ecologica e sociale, tra i quali Jean-Luc Melenchon, hanno evocato la coabitazione, cioè la situazione in cui la maggioranza parlamentare e il capo dello Stato appartengono a schieramenti opposti. È una caratteristica tipica dei sistemi semipresidenziali e in particolare di quello francese

In questo caso il potere del presidente della Repubblica si contrae, perché nel dettare la linea politica del Paese e nel proporre le leggi quest'ultimo deve fare i conti con un Primo ministro e un parlamento che non lo appoggiano. Proprio questo è lo scenario in cui sperano la Nupes e Melenchon. Anche se non sarà così, Ensemble comunque riuscirà a conquistare solo una maggioranza relativa e la governabilità della Francia sarà molto complicata