
Ucraina, l'Ue approva il sesto pacchetto di sanzioni: escluso Kirill
Le nuove misure anti-russe dell’Unione Europea includono l'embargo graduale al petrolio in arrivo via mare in Europa con deroghe per il greggio trasportato via oleodotti. il patriarca è stato tolto invece dalla lista nera. Intanto gli Usa hanno annunciato ulteriori interventi contro Mosca che colpiscono dirigenti governativi, oligarchi e società legate a Vladimir Putin e a settori chiave dell'economia del Paese

Nella riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea, è stato adottato il sesto pacchetto di sanzioni anti-russe, che include l'embargo graduale al petrolio in arrivo via mare in Europa con deroghe per il greggio trasportato via oleodotti. Intanto gli Usa hanno annunciato ulteriori interventi contro Mosca che colpiscono dirigenti governativi, oligarchi e società legate a Vladimir Putin e a settori chiave dell'economia russa, oltre a limitare l'accesso dell'esercito del Cremlino alla tecnologia Usa
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Secondo quanto si apprende da fonti europee, il patriarca Kirill è stato tolto dalla lista nera dal sesto pacchetto delle sanzioni Ue. Si tratta dell’arcivescovo ortodosso russo, sedicesimo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, capo della Chiesa ortodossa russa. Resta l'esclusione dal sistema Swift di ulteriori istituti finanziari russi, a cominciare dal colosso bancario Sberbank. L'approvazione formale del sesto pacchetto, si apprende ancora, avverrà mediante procedura scritta. La deadline è fissata per il 3 giugno alle 9
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"Grazie alla Presidenza francese del semestre Ue è stato concordato oggi un altro forte pacchetto di sanzioni contro Putin e il Cremlino. Di fatto, il 90% delle importazioni russe di petrolio all'Ue sarà bandito entro la fine del 2022. Ciò ridurrà la capacità della Russia di finanziare la sua guerra", ha scritto in un tweet la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen

L'embargo al petrolio in arrivo via mare scatterà entro otto mesi. Polonia e Germania si sono impegnate a stoppare l'import nazionale benché l'oro nero in arrivo in Europa via oleodotti sia escluso dalle sanzioni. Alla Repubblica Ceca è stata concessa una deroga di 18 mesi, alla Bulgaria l'esenzione durerà fino al 2024

Intanto il ministro dell'Economia russo Maxim Reshetnikov ha dichiarato che il Paese rischia di subire una riduzione dei posti di lavoro e un calo degli investimenti a causa delle sanzioni occidentali
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Secondo Reshetnikov la disoccupazione è solo del 4% "ma questa situazione non deve ingannare", una "crisi prolungata della domanda" potrebbe "portare a una riduzione dell'occupazione", ha detto alla Bbc. "Vediamo che ci sono dei rischi", ha aggiunto

La portavoce della Commissione Ue, Dana Spinant ha spiegato che le sanzioni europee prevedono delle deroghe in caso di crisi umanitarie o alimentari. "Nelle sanzioni, in questo caso, sono esclusi i prodotti alimentari", ha detto rispondendo a una domanda sulle preoccupazioni espresse dall'Unione Africana nel corso dell'ultimo vertice europeo sul rischio di una crisi alimentare animata dagli effetti delle sanzioni anti-russe

In mattinata, prima che arrivasse la notizia delle decisioni prese dalla riunione degli ambasciatori Ue, dal ministero degli Esteri di Mosca avevano fatto sapere, come riporta l’agenzia Tass, che la Russia resisterà alle sanzioni imposte dall'Unione europea e rimarrà un partner commerciale internazionale “affidabile"

"La Russia resisterà alle conseguenze delle misure restrittive unilaterali dell'Ue e rimarrà un partner commerciale internazionale affidabile", sono le parole contenute in un comunicato del ministero

La riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri (Coreper) è stata convocata dalla presidenza francese del semestre europeo per mezzogiorno del 2 giugno e si è tenuta eccezionalmente a Lussemburgo. Sul tavolo, appunto, il sesto pacchetto di sanzioni europee

L’obiettivo della riunione era riuscire a trovare un compromesso con l'Ungheria sul dossier dell'embargo al petrolio, dopo il nuovo veto posto il 1° giugno da Budapest, contraria anche all'inserimento del patriarca Kirill nella black list

La posizione del premier ungherese Viktor Orban riguardo al patriarca Kirill è stata tenuta in considerazione e, al termine della riunione degli ambasciatori Ue, è arrivata la conferma che l’arcivescovo ortodosso è fuori dalla black list

Nella lista del dipartimento di Stato Usa per le nuove sanzioni contro l'invasione russa dell'Ucraina, invece, figurano la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova, l'oligarca Alexiei Mordashov con i suoi famigliari e le sue società, una delle quali leader nella produzione di acciaio. Colpito anche l'oligarca immobiliarista God Nisanov, legato strettamente ai dirigenti russi

Nella lista del tesoro Usa figurano poi Serghie Roldugin (con i suoi famigliari), considerato uno stretto alleato di Vladimir Putin e il 'money-manager' delle ricchezze offshore dello 'zar', gli yacht e i brooker del settore allineati al Cremlino, compresa la Imperial Yachts e i suoi ceo "che forniscono servizi per l'inner circle di Putin", ministri che sovrintendono settori chiave dell'economia russa e il presidente di United Aircraft Corporation, società statale che gioca un ruolo guida nel sostenere l'industria della difesa russa