Lo ha comunicato su Telegram il governatore della regione di Lugansk, Serhii Haidai, raccomandando ai residenti di "non uscire dai rifugi"
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Le forze russe hanno colpito un serbatoio contenente acido nitrico in un impianto chimico a Severodonetsk, la città dell'Ucraina orientale che da giorni è teatro di combattimenti. Lo ha reso noto su Telegram il governatore dell'Oblast di Lugansk, Serhiy Haidai, che ha esortato i residenti a non uscire allo scoperto a causa dei fumi tossici dell'acido. (GUERRA IN UCRAINA. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - IL RACCONTO DEGLI INVIATI)
I rischi dell'acido nitrico
"In un attacco aereo a Severodonetsk è stata colpita una cisterna con acido nitrico di un impianto chimico". Così su Telegram Serhiy Haidai ha informato i cittadini della regione riguardo all'attacco aereo russo avvenuto il 31 maggio che ha provocato la dispersione di fumi tossici nell'aria. Il governatore di Lugansk ha raccomandato ai residenti di "non uscire dai rifugi" in quanto "l'acido nitrico è pericoloso se inalato, ingerito e se viene a contatto con la pelle e le mucose". "I fumi acidi - ha spiegato Haidai - sono irritanti per le vie respiratorie. Ad avvelenamenti deboli ci sono segni di bronchite, bronchiolite, capogiro, sonnolenza; con un grave avvelenamento si rischia l'edema polmonare. Se applicato localmente agli occhi, l'acido nitrico provoca gravi danni alla cornea e alla congiuntiva, con conseguente perdita della vista".
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Zelensky: "Attacco folle"
In un discorso video sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha commentato gli attacchi aerei russi definendoli "folli". "Data la presenza di una produzione chimica su larga scala a Severodonetsk, gli attacchi dell'esercito russo lì, compresi i bombardamenti aerei alla cieca, sono semplicemente folli. Ma nel 97esimo giorno di una tale guerra - ha aggiunto -, non sorprende più che per l'esercito russo, per i comandanti russi, per i soldati russi, qualsiasi follia sia assolutamente accettabile". Rodion Miroshnik, un rappresentante della filorussa Repubblica popolare di Lugansk, ha confermato l'attacco avvenuto nell'impianto chimico affermando però che siano state le stesse forze ucraine a farlo esplodere nel tentativo di rallentare le truppe russe.