Tra i più iconici artisti della sua generazione, nel corso della carriera ha lavorato sia per Marvel sia per DC. Il suo successo più importante è arrivato negli anni '80 con Crisi sulle terre infinite. Alla fine dello scorso anno gli era stato diagnosticato un cancro al pancreas
Il fumettista statunitense George Pérez è morto il 6 maggio all'età di 67 anni per complicazioni dovute a un cancro al pancreas, diagnosticato alla fine dell'anno scorso. I suoi lavori per Marvel e DC lo hanno reso uno degli artisti più iconici della storia dei "comics". "Conoscere George significava amarlo, e lui ricambiava. Ferocemente e con tutto il suo cuore. Il mondo è molto meno vibrante oggi senza di lui", si legge in una dichiarazione pubblicata sulla sua pagina Facebook.
Il suo capolavoro: Crisi sulle terre infinite
Nato nel South Bronx di New York City il 9 giugno 1954, Pérez ha esordito nel mondo dei fumetti come assistente di studio alla Marvel prima di compiere 20 anni. Il primo lavoro pubblicato è arrivato nel 1974 con Deathlok, inserito nella serie Astonishing Tales. Nel corso della sua carriera ha lavorato a moltissimi titoli tra cui The Avengers, Teen Titans e il rilancio nel 1987 di Wonder Woman. Il suo successo più importante è arrivato alla fine degli anni '80, quando ha contribuito a rimodellare l'Universo DC con Crisi sulle terre infinite, una saga che ha profondamente inciso nella cultura popolare del fumetto. Nel 2017 Pérez è stato inserito nella Hall of Fame del Will Eisner Award.