Il comandante del battello Kazu 1 ha lanciato l'allarme, dicendo che stava affondando al largo della penisola di Shiretoko, un sito naturale protetto dall'Unesco. A bordo dell'imbarcazione, al momento dell'incidente, c'erano 26 persone
Sono 10 le vittime confermate del naufragio del battello di turisti avvenuto ieri in Giappone, al largo delle coste di Hokkaido. A bordo dell'imbarcazione, al momento dell'incidente, c'erano 26 persone. Lo riferisce la guardia costiera nipponica, che sta proseguendo la ricerca dei 16 dispersi.
La dinamica dell'incidente
Le autorità di soccorso nipponiche hanno setacciato l'area a nord dell'arcipelago per tutta la notte, con sei battelli da ricognizione e quattro aeroplani, e le Forze di autodifesa hanno impiegato un aereo per il soccorso. L'Agenzia meteorologica ha riferito che nel momento in cui la nave è scomparsa dalla lettura dei radar, nella penisola di Shiretoko (considerata patrimonio naturale dell'Unesco), imperversava una tempesta con onde alte fino a tre metri. "Era chiaro che le condizioni in mare sarebbero peggiorate, quindi avevo detto loro di non andare", ha dichiarato un tour operator locale al canale televisivo Nhk, "ma sono partiti comunque. Avevo detto al capitano di non farlo."
Le operazioni di ricerca
L'equipaggio aveva lanciato un primo allarme alla capitaneria di porto, dicendo che stava imbarcando acqua e che la nave "era inclinata di 30 gradi", per poi perdere i contatti. Immediato l’inizio delle operazione di ricerca e soccorso, ma presto le speranze per le 26 persone a bordo, tra cui due bambini e due membri dell'equipaggio, hanno cominciato a svanire a causa delle basse temperature nella regione.