Vietato l'ingresso nel Paese anche al Segretario agli Esteri britannico Liz Truss, al Segretario alla Difesa Ben Wallace e ad altri dieci membri del governo e politici britannici. Il ministero degli Esteri russo ha affermato che la decisione è stata presa "in vista dell'ostilità senza precedenti da parte del governo britannico, in particolare dell'imposizione di sanzioni contro alti funzionari russi". Il Times intanto rivela: "Forze speciali britanniche a Kiev per addestrare i militari ucraini"
Mosca ha vietato l'ingresso del premier britannico Boris Johnson in Russia: lo ha reso noto il ministero degli Esteri russo (GUERRA IN UCRAINA: LIVEBLOG - SPECIALE). Il ministero degli Esteri ha dichiarato inoltre, con una nota, di aver vietato l'ingresso nel Paese anche al Segretario agli Esteri britannico Liz Truss, al Segretario alla Difesa Ben Wallace e ad altri dieci membri del governo e politici britannici. La decisione è stata presa "in vista dell'ostilità senza precedenti da parte del governo britannico, in particolare dell'imposizione di sanzioni contro alti funzionari russi", ha affermato il ministero, aggiungendo che presto amplierà l'elenco. Una mossa che arriva, dice Mosca, anche "in risposta alla campagna informativa e politica di Londra volta a isolare la Russia a livello internazionale, creare condizioni per limitare il nostro Paese e strangolare l'economia interna".
Forze britanniche a Kiev per addestrare militari ucraini
Ad aumentare ulterioromente la tensione intanto la notizia secondo cui la Gran Bretagna avrebbe inviato forze speciali a Kiev nelle ultime due settimane per addestrare i militari ucraini nell'impiego di alcuni tipi di armi forniti da Londra, in particolare i razzi anti-carro Nlaw. A sostenerlo è il Times, ma il ministero della Difesa di Londra non ha confermato le notizie.
Militari britannici erano già stati inviati in Ucraina dopo l'invasione della Crimea, ma sono stati ritirati lo scorso febbraio per evitare un conflitto diretto con le forze russe e il conseguente coinvolgimento della Nato nel conflitto in corso.