Dalla scorsa notte "sto affrontando un enorme attacco informatico sui miei account di posta elettronica e social media" scrive il ricercatore dell'università di Bologna su Twitter. In mattinata si è tenuta la nuova udienza del procedimento a suo carico per "diffusione di notizie false ai danni dell'Egitto"
Zaki a Sky TG24: "Spero di tornare a Bologna entro fine giugno"
Dalla scorsa notte "sto affrontando un enorme attacco informatico sui miei account di posta elettronica e social media". La denuncia arriva su Twitter da Patrick Zaki, ricercatore egiziano dell'università di Bologna che, dopo quasi due anni di carcerazione preventiva, oggi ha affrontato la quinta udienza del processo a suo carico in corso a Mansoura, che è stato poi aggiornato al 21 giugno. "Che buon inizio!!" ha aggiunto Zaki con implicito riferimento al processo. Zaki è accusato di diffusione di notizie false ai danni dell'Egitto.
Possibile un aggiornamento dell'udienza
L'udienza di oggi, come previsto, si è conclusa senza sentenza ed è stata aggiornata al 21 giugno, secondo quanto ha riferito all'Ansa la sorella di Patrick, Marise. L'attivista per i diritti umani e civili è a piede libero dopo la scarcerazione avvenuta l'8 dicembre e arrivata al termine di 22 mesi di custodia cautelare, ma non può tornare in Italia. Patrick convive col rischio di altri cinque anni di carcere per aver scritto un articolo su alcuni casi di discriminazione di cristiani egiziani che configurerebbe il reato di "diffusione di notizie false" ai danni dell'Egitto.