Russia, attacco ucraino a Belgorod. Mosca: "Il raid su suolo russo peserà sui negoziati"

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Secondo quanto denunciato dal Cremlino, un deposito di carburante nella regione di Belgorod è stato distrutto all'alba da due elicotteri delle forze militari ucraine causando un enorme rogo. Il vasto incendio è stato domato nel corso della giornata. Kiev smentisce l'attacco: "Quello che dicono i russi non corrisponde a realtà"

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Dall’inizio del conflitto in Ucraina per la prima volta Mosca accusa Kiev di aver lanciato un attacco contro la città russa di Belgorod, che si trova a meno di 50 chilometri dal confine settentrionale ucraino, provocando l'incendio di un deposito petrolifero. "È chiaro che questo non può essere visto come qualcosa che creerà le giuste condizioni per la continuazione dei negoziati", ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov. Il ministero della Difesa ucraino ha rifiutato di commentare direttamente le accuse, mentre un alto funzionario della sicurezza ucraino ha negato le responsabilità di Kiev. "Per qualche motivo dicono che siamo stati noi, ma secondo le nostre informazioni questo non corrisponde alla realtà", ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov alla televisione nazionale. 

L'attacco di notte su un deposito di carburante

I video che circolano in rete mostrano l’attacco in piena notte di due elicotteri che volano a bassa quota e lanciano missili su un deposito di carburante provocando una forte esplosione seguita da un incendio, che dopo molte ore è stato domato. Secondo Mosca, il due elicotteri sarebbero dei MI-24 delle forze armate ucraine. La Rosneft (che gestisce il sito) ha fatto sapere che tutto il personale è stato evacuato e non ci sono né morti né feriti. (GUERRA IN UCRAINA, il liveblog - lo Speciale).

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