Guerra in Ucraina, giornalista Ovsyannikova: “Non sono un’eroina"

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La reporter che ha fatto irruzione durante uno dei principali telegiornali russi con un cartello in cui chiedeva di fermare la guerra è stata definita da Dmitrij Peskov, portavoce di Vladimir Putin, una "teppista".  Il presidente ucraino Zelensky ha lodato il "suo coraggio" ed Emmanuel Macron le ha offerto asilo politico

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“Non mi sento un'eroina”, dice in un'intervista alla Reuters Marina Ovsyannikova, la giornalista del primo canale della tv russa che ha fatto irruzione durante uno dei principali telegiornali con un cartello in cui chiedeva di fermare la guerra e di non cedere alla propaganda. In quei pochi secondi, lei che è di padre ucraino e madre russa, ha acceso i riflettori su chi in Russia, e non sono pochi, si trova a disagio per le azioni del Governo e, né sposa, né condivide, la guerra di Putin (GUERRA IN UCRAINA, il Liveblog - lo Speciale - Il racconto degli inviati di Sky TG24).

"Teppista" o "eroina"

Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitrij Peskov, l'ha definita una "teppista", mentre il dissidente russo Alexey Navalny ha lodato il "suo coraggio" così come ha fatto il presidente ucraino Zelensky e molti altri leader stranieri fra cui il presidente francese Emmanuel Macron che le ha offerto asilo politico. Ma lei non intende lasciare il Paese. Un mondo che, però, rischia di essere molto pericoloso per lei, soprattutto con l'ulteriore stretta del Cremlino sulla libertà di stampa. Per il momento dopo 14 ore di interrogatorio è stata liberata e condannata a pagare una multa da 250 euro per incitazione alla protesta. Ma nella Russia imbavagliata da Putin, i rischi possono essere altissimi per chi decide di far ascoltare la propria voce di dissenso. E lei lo sa bene.

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