Il quotidiano francese ha riportato per primo la notizia del decesso del premio Nobel citando una sua fonte, ma la news non era stata ripresa dalle maggiori testate e per questo c’erano dei dubbi sulla sua autenticità. Poi è arrivata la conferma di Libération. Il professore, premiato per i suoi studi sull'Aids e diventato negli ultimi anni un riferimento dei no vax, aveva 89 anni
Il professor Luc Montagnier, premio Nobel per i suoi studi sull'Aids, è morto a Neuilly-sur-Seine, alle porte di Parigi. La notizia era stata data dal giornale francese France Soir e circolava da ieri sera sui social, ma dato che non era stata ripresa dalle maggiori testate c’erano dei dubbi sulla sua autenticità. Poi è arrivata la conferma di Libération. Montagnier, diventato negli ultimi anni un riferimento dei no vax, aveva 89 anni.
I fatti
Come ha ricostruito David Puente su Open, France Soir - una testata dove trovano grande spazio le tesi e i temi cari alla galassia no vax - ha prima dato la notizia sui suoi canali social poi ha scritto un articolo. Il decesso di Montagnier, ha scritto il giornale, è avvenuto l'8 febbraio all'ospedale di Neuilly-sur-Seine alla presenza dei suoi familiari. Come fonte il giornale ha citato Gérard Guillaume, uno dei più stretti collaboratori del professore. Altre autorevoli testate, probabilmente perché in attesa di ulteriori conferme, non hanno ripreso subito la notizia e per questo il caso è diventato quello che si suol dire un "giallo". Questo anche perché un altro sito, Mediamass, aveva smentito che Montagnier fosse morto: non si trattava però di una fonte molto autorevole, soprattutto quando si ha a che fare con la presunta morte di un personaggio famoso, visto che già in passato aveva fatto passare come "bufale" notizie di persone che erano morte davvero. Poi, a fare chiarezza, è arrivata la conferma di Libération, che cita come fonti il certificato di decesso del professore depositato in Comune e la testimonianza della dottoressa Béatrice Milbert, con la quale avrebbe dovuto organizzare una tavola rotonda a Ginevra nel gennaio 2021, che ha confermato il decesso. Anche il controverso professor Didier Raoult, il "padre" della clorochina, con la quale curava i suoi pazienti di Covid-19 a Marsiglia, ha confermato il decesso.
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Chi era Montagnier
Luc Antoine Montagnier era un biologo e virologo francese. Nato il 18 agosto del 1932 a Chabris, un piccolo paese del Centro-Valle della Loira, era direttore emerito del Centre national de la recherche scientifique e dell'Unità di Oncologia virale dell'Istituto Pasteur di Parigi. Lì, nel 1983, insieme a Francoise Barrè-Sinoussi ha scoperto il virus Hiv: per questa eccezionale scoperta Montagnier ha vinto il Premio Nobel per la Medicina nel 2008. Lo scienziato, molto stimato, ha lavorato con i più grandi istituti scientifici del mondo. Oltre a essere direttore emerito del Cnrs e professore all'Institut Pasteur, è stato direttore del Center for Molecular and Cellular Biology al Queens College della City University di New York, direttore di un istituto di ricerca alla Jiao-tong University di Shanghai. Il suo lavoro ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti. Negli ultimi decenni della sua vita e della sua carriera, tuttavia, Montagnier ha fatto parlare molto di sé per aver sposato e sostenuto teorie antiscientifiche. Dalle sue dichiarazioni nel 2010 riguardanti l'Hiv, che poteva essere eradicato con un particolare schema nutrizionale, alle ricerche sulla memoria dell'acqua, principio alla base dell'omeopatia. E ancora: dall'uso della papaya contro la Sars e il Parkinson, al sostegno di molte tesi alla base dei movimenti no vax, mettendo in dubbio la sicurezza dei vaccini. Infine, ha fatto molto discutere il suo appoggio a Stamina e di recente alle teorie complottiste legate al virus Sars-CoV-2 e ai vaccini anti-Covid.