L’incidente a una profondità di 250 metri nella miniera di Listvyazhnaya, nel cuore del Paese. La dinamica non è ancora chiara. Secondo le squadre di soccorso, non c’è più speranza di trovare dei sopravvissuti tra le persone rimaste bloccate sottoterra. Altri 239 miniatori sono stati messi in salvo. Tra le vittime anche sei soccorritori
Sono 52 i morti dopo l’esplosione di una miniera di carbone in Siberia. Secondo le squadre di soccorso, non c’è più speranza di trovare dei sopravvissuti tra le persone rimaste bloccate sottoterra. Altri 239 miniatori sono stati messi in salvo nelle scorse ore, tra cui 49 ricoverati in ospedale. L’incidente è avvenuto stamattina, giovedì 25 novembre, nella miniera di Listvyazhnaya, nel cuore della Russia. Vladimir Putin ha espresso il suo cordoglio per le vittime della "tragedia". E non è la prima volta che nel Paese si verificano incidenti mortali nelle miniere.
L’esplosione nella miniera in Siberia
L’esplosione è avvenuta a una profondità di 250 metri. La dinamica non è ancora chiara, ma secondo gli investigatori del fumo si è propagato nella miniera attorno alle 8.35. Una fonte nei servizi di emergenza sentita dall'agenzia statale russa Tass ha detto che la tragedia potrebbe essere stata causata da polvere di carbone che avrebbe preso fuoco in un pozzo di ventilazione. Erano subito partiti i soccorsi, ma nel primo pomeriggio l'amministrazione della miniera aveva fatto sapere che "tutti i soccorritori" erano stati "urgentemente evacuati" per il timore che "la concentrazione di gas" potesse provocare un'esplosione. Poi in serata è arrivato il bilancio: 52 persone - tra cui sei soccorritori - sono morte, "nessuno è rimasto vivo" tra chi era rimasto bloccato sottoterra. Serghiei Tsivilyov, governatore della regione di Kemerovo, ha annunciato tre giorni di lutto.
In Russia diversi incidenti gravi
L'incidente ha scosso la Russia. Le miniere di carbone nel Paese sono considerate estremamente pericolose: a causa di violazioni delle procedure di sicurezza, avvengono di frequente gravi incidenti, spesso esplosioni provocate dal metano, gas altamente infiammabile che viene rilasciato durante le operazioni minerarie e si accumula nei tunnel se la ventilazione non è adeguata. Sotto accusa anche le attrezzature obsolete. Una delle più gravi catastrofi risale al 2010, quando un'esplosione provocò la morte di 91 persone nella miniera Raspadskaya, la più grande della Russia. Nel 2007 un'altra esplosione uccise 110 persone nella miniera Ulyanovkskaya. “Quando le persone muoiono, è una grande tragedia per le famiglie e per tutti i parenti", ha detto il presidente Vladimir Putin.