Secondo i dati ufficiali, il presidente è stato confermato con il 75% dei voti e l'affluenza è stata del 65,3%. Ma per le opposizioni e l'osservatorio indipendente Urnas Abiertas si è raggiunta un'astensione a livello nazionale dell'81,5%. Il presidente Usa accusa: "Elezioni fasulle". Ue: "Regime autocratico"
Daniel Ortega è stato eletto presidente del Nicaragua per il suo quarto mandato consecutivo con il 75% dei voti. Ortega, al potere da 14 anni, non ha avuto veri avversari, dal momento che sette candidati dell'opposizione sono in carcere. Sul voto sono arrivate le accuse del presidente americano Biden, che ha definito le elezioni "una farsa", e dall'Unione europea che parla di "regime autocratico".
I dati ufficiali e la controversia sull'affluenza
Il Consiglio Supremo Elettorale (Cse) del Nicaragua ha assegnato il 74,99% dei voti al Fronte sandinista di Daniel Ortega nel primo rapporto finale dei risultati delle contestate elezioni di ieri, con il 49,25% dei voti scrutinati. Il Partido Liberal Constitucionalista (Plc) è al secondo posto con il 14,4%, seguito dal Camino cristiano nicaraguense (Ccn) con il 3,44%, l'Alianza Liberal Nicaragueense (Aln, 3,27%), l'Alianza por la Republica (Apre) con il 2,2% e dal Partido Liberal Independiente (Pli, 1,70%). Secondo il Cse l'affluenza è stata del 65,3%, un livello contestato dalle organizzazioni di opposizione e dell'osservatorio indipendente Urnas Abiertas, che stima un'astensione a livello nazionale dell'81,5%, secondo quanto riferisce lo storico quotidiano di opposizione La Prensa.
Le accuse di Biden: "Elezioni fasulle, una farsa"
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito ieri "una farsa" le elezioni presidenziali in Nicaragua. "Quello che il presidente nicaraguense Daniel Ortega e sua moglie, la vicepresidente Rosario Murillo, hanno orchestrato oggi è stata una pantomima elettorale che non era né libera né giusta, e certamente non democratica", ha detto Biden in una dichiarazione della Casa Bianca sulle "elezioni fasulle del Nicaragua".
Ue: "Nicaragua è diventato regime autocratico"
Dure critiche anche dall'Alto rappresentante Ue Josep Borrell a nome della Ue. "In seguito alle proteste sociali scoppiate nella primavera del 2018, il governo del Nicaragua ha scatenato la violenza contro il proprio popolo, lasciando dietro di sé morte, sparizioni forzate, incarcerazioni, maltrattamenti ed esilio di massa e trasformando il Paese in una repubblica della paura. Le elezioni del 7 novembre completano la conversione del Nicaragua in un regime autocratico".
Arrestati i candidati dell'opposizione
L'appuntamento elettorale è stato preceduto nei mesi scorsi da una continua azione della magistratura e della polizia che, applicando una legge considerata di "difesa della Patria", hanno incarcerato o messo agli arresti domiciliari almeno 37 oppositori politici, fra cui sette persone che aspiravano alla candidatura presidenziale. La giustizia ha anche squalificato partiti ed organizzazioni politiche e sociali e ha chiuso organi di stampa, bloccando anche l'uscita di La Prensa.