
Covid Uk, governo valuta nuove restrizioni con il “Piano B”: ipotesi pass vaccinale
Nel Paese i casi sono stati superiori a 40.000 per 11 giorni consecutivi, e sono aumentati anche i ricoveri e le vittime giornaliere. Oggi contagi in calo: sono 39.962. Secondo l'Observer, il domenicale del Guardian, l’esecutivo britannico starebbe sondando con le amministrazioni locali l’eventualità di nuove misure per non mettere sotto pressione il servizio sanitario. Favorevoli i Laburisti, mentre Boris Johnson è tornato a chiedere alla popolazione di fare la terza dose di vaccino

A fronte di una risalita dei contagi e di una pandemia che non smette di far paura, il governo britannico pensa al “Piano B”. Secondo l'Observer, il domenicale del Guardian, si starebbe preparando una nuova stretta in vista dell'inverno, con l'ipotesi di varare l'obbligo di pass vaccinale, finora fermamente respinto dal premier Boris Johnson. Intanto oggi, per la prima volta dopo 11 giorni, i casi scendono sotto quota 40mila: sono 39.962
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Secondo l'Observer, la Uk Health Security Agency (Ukhsa) sta consultando le amministrazioni locali sulla possibilità di una "immediata implementazione del piano per l'inverno" per far fronte alla crescente pressione sull'Nhs, il servizio sanitario pubblico
L'articolo completo dell'Observer
Si teme in particolare la concomitanza della variante Delta e sottovarianti del coronavirus e altre malattie respiratorie, come l'influenza e il Virus respiratorio sinciziale (Rsv), che può avere conseguenze anche gravi per bambini e persone anziane
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Come spiega la Bbc, il "Piano A" - attualmente in vigore - prevede vaccinazioni di richiamo ai più vulnerabili, una singola dose ai bambini sani di età compresa tra 12 e 15 anni e l'incoraggiamento alle persone non vaccinate a farsi vaccinare. Non c’è alcun pass vaccinale e nemmeno l’obbligo di indossare la mascherina
L'articolo completo della Bbc
Il "Piano B" invece prevedrebbe l’obbligo di mascherina in alcuni contesti, l’introduzione di un pass vaccinale e una spinta verso lo smart working
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Secondo la Bbc, Downing Street spera ancora che un programma accelerato di vaccinazione di richiamo possa scongiurare il “Piano B”. Tanto che il premier Boris Johnson è tornato a chiedere alla popolazione di fare la terza dose di vaccino, sottolineando che "le persone che sono più vulnerabili al Covid e hanno avuto la seconda dose più di sei mesi fa ora corrono rischi maggiori”

I Laburisti sono favorevoli all'introduzione immediata di nuove misure restrittive, come ha spiegato Rachel Reeves (nella foto), cancelliere dello Scacchiere ombra dell'opposizione laburista, nel programma di Andrew Marr sulla Bbc ,affermando che qualsiasi cosiddetto “Piano B” non può prescindere dai principali elementi del “Piano A”, vale a dire la prosecuzione della campagna vaccinale

Il Labour, ha detto Reeves, è una "opposizione responsabile" e intende seguire il consiglio della comunità scientifica e del Sage (il Comitato tecnico scientifico) che chiede l'introduzione dell'obbligo di indossare le mascherine sui mezzi pubblici e nei negozi e il ritorno alla "flessibilità" del lavoro da casa

"Credo che la prima cosa che il governo deve fare è far funzionare il 'Piano A'. Credo che dovremmo seguire la scienza. Se gli scienziati ci dicono di lavorare da casa e indossare le mascherine dovremmo farlo", ha detto Reeves

Anche la Confederazione NHS e la British Medical Association sono tra i gruppi che hanno chiesto la reintroduzione di alcune restrizioni

I casi nel Regno Unito sono stati superiori a 40.000 per 11 giorni consecutivi, con 44.985 nuovi casi registrati sabato, e il numero riportato negli ultimi sette giorni è aumentato del 15% rispetto alla settimana precedente. Oggi, domenica 24 ottbre, i casi sono scessi sotto quota 40mila. In calo anche i decessi (872) per il secondo giorno di fila. Resta stabile il totale dei ricoveri in ospedale (a 8.238)

Secondo l’Office for National Statistics (Ons, equivalente britannico dell'Istat), nella settimana del 15 ottobre la somma dei casi è stata pari a un individuo ogni 60 abitanti del Paese

Le stime segnalano il maggiore incremento nella fascia di età dei bambini fra i 7 e gli 11 anni, per i quali le autorità medico-sanitarie dell'isola non raccomandano per ora i vaccini, e fra cui comunque i casi asintomatici o non gravi restano dominanti

Nella suddivisione fra le 4 nazioni del Regno, il Galles fa registrare il tasso di casi più alto (uno ogni 45 abitanti), seguito dall'Inghilterra (uno ogni 55, contro uno ogni 50 del picco di gennaio) e dalla Scozia (in testa nelle settimane scorse dopo aver riaperto per prima le scuole, ma ridiscesa ora a uno ogni 90)

Il dato migliore resta invece quello dell'Irlanda del Nord (uno ogni 130), dove tuttavia suscita polemiche la decisione del governo locale di Belfast (autonomo da Londra sull'emergenza pandemia al pari di quelli di Edimburgo o di Cardiff, in forza dei poteri della devolution) di annunciare un ulteriore allentamento dei controlli precauzionali per discoteche e locali notturni