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Stati Uniti, Biden: “Difenderemo Taiwan in caso di attacco da parte della Cina”

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©Getty

"Gli Stati Uniti - ha spiegato il presidente americano nel corso di un dibattito trasmesso sulla Cnn - hanno preso un sacro impegno per quel che riguarda la difesa degli alleati della Nato in Canada e in Europa e vale lo stesso per il Giappone, per la Corea del Sud e per Taiwan"

Washington avverte Pechino: “Gli Stati Uniti difenderanno Taiwan da un'eventuale aggressione della Cina”, ha detto ieri sera il presidente Biden dopo che Xi Jinping è tornato a ribadire che è "inevitabile" la "riunificazione" di Taiwan, una "provincia ribelle" per Pechino. "Gli Stati Uniti - ha spiegato Biden nel corso di un dibattito trasmesso sulla Cnn - hanno preso un sacro impegno per quel che riguarda la difesa degli alleati della Nato in Canada e in Europa e vale lo stesso per il Giappone, per la Corea del Sud e per Taiwan".

Le parole di Biden

"Non voglio una guerra fredda con la Cina", ha sottolineato il presidente americano, aggiungendo: "Ho parlato e passato più tempo con Xi di qualsiasi altro leader al mondo. Voglio che la Cina capisca che non faremo passi indietro e non cambieremo nessuno dei nostri punti di vista". Biden ha assicurato di non essere preoccupato per un possibile conflitto militare internazionale con la Cina, ma piuttosto da un'escalation e ha sostenuto che bisogna "preoccuparsi" se il gigante asiatico o altri Paesi come la Russia saranno coinvolti in "attività che li mettano in una posizione in cui potrebbero commettere un grave errore".

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La reazione di Taipei e di Pechino

Apprezzamento arriva da Taiwan per le parole del presidente americano. Gli Stati Uniti hanno dimostrato un sostegno "saldo come una roccia" a Taiwan da quando Joe Biden è arrivato a gennaio alla Casa Bianca, ha detto il portavoce della presidenza Xavier Chang. La Cina, dal canto suo, ha risposto agli Stati Uniti invitando alla cautela e assicurando che su Taiwan "non ci sono margini per compromessi". Pechino considera Taiwan parte del proprio territorio nazionale, e gli Stati Uniti non devono mandare "segnali sbagliati" ai "secessionisti", ovvero la leadership dell'isola guidata dalla presidente Tsai Ing-wen.

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La "questione" Taiwan

La tensione attorno all'isola ha raggiunto livelli altissimi nelle scorse settimane, per le massicce incursioni di aerei da combattimento cinesi nello spazio di Difesa dell'isola e per l'allarme lanciato dal ministro della Difesa di Taipei, Chiu Kuo-cheng, che ritiene la Cina capace di un'invasione su larga scala entro il 2025. Per il presidente cinese, Xi Jinping, la riunificazione si farà, mentre la presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, risponde che l'isola non cederà alle pressioni di Pechino e chiede alle democrazie mondiali di sostenere Taipei contro l'autoritarismo cinese. 

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Il commento della Nato

"Non ho intenzione di speculare su ipotetiche situazioni" riguardo a Taiwan. "E' importante ridurre le tensioni nell'area, e dobbiamo risolvere le controversie con mezzi politici e diplomatici". Così il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al termine della ministeriale Difesa a Bruxelles rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di commentare le parole del presidente americano Joe Biden che ha affermato che gli Stati Uniti difenderanno Taiwan da un'eventuale aggressione della Cina. 

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