Ad oggi, nel Paese iberico la legge prevede sanzioni per gli sfruttatori, ma non per chi offre prestazioni a pagamento di sua volontà (purché non lo faccia in luoghi pubblici). La volontà del capo del governo sarebbe quella di multare anche i clienti e chi affitta o mette a disposizione i locali
"La prostituzione è una delle peggiori forme di violenza verso le donne". Il capo del governo spagnolo Pedro Sánchez lo diceva già nel suo programma elettorale, e ora lo sta ribadendo con forza. Infatti, durante il congresso del Partito socialista spagnolo, ha voluto confermare la sua volontà di abolire la prostituzione, "che rende schiave le donne". Ad oggi, in Spagna, la legge prevede sanzioni per gli sfruttatori, ma non per chi offre prestazioni a pagamento di sua volontà (purché non lo faccia in luoghi pubblici). La volontà del premier sarebbe quella di multare anche i clienti e chi affitta o mette a disposizione i locali.
Un business milionario
Nel 2016 l'Onu stimava che la prostituzione fosse un'industria dal valore di circa 3,7 milioni di euro. Addirittura la Spagna sarebbe uno dei maggiori centri mondiali per la prostituzione dopo Thailandia e Porto Rico. In più, secondo un sondaggio del 2009, almeno uno spagnolo su tre ha dichiarato di aver pagato per ottenere prestazioni sessuali nel corso della propria vita. Visto che la legge vieta la prostituzione nei luoghi pubblici, si sono creati locali, case e alberghi dove poterla praticare. Secondo i dati diffusi dalla polizia, in tutto il Paese ci sarebbero circa 1.400 club in cui prostitute e clienti si incontrano.