Banksy, dall'opera autodistrutta 3 anni fa alla nuova asta: le tappe della vicenda

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Il 5 ottobre 2018, la "Ragazza con palloncino" ("Girl with Balloon") era appena stata battuta da Sotheby's, a Londra, alla cifra di oltre un milione di sterline, quando si è sfilata dalla cornice triturandosi automaticamente. Lo street artist, dall'identità ancora sconosciuta, ha "rivendicato" l'azione. L'opera danneggiata, che nel mentre ha cambiato nome in "Love is in the bin" (L'amore è nel cestino), è tornata all'asta ed è stata venduta per 18,5 milioni di sterline

Un’opera che si autodistrugge pochi secondi dopo essere stata battuta all’asta. Sono passati tre anni dalla clamorosa trovata di Banksy, il celebre street artist di cui non si conosce ancora l’identità. Il 5 ottobre 2018 il quadro intitolato “Ragazza con palloncino” (Girl with Balloon) era stato appena venduto per 1,04 milioni di sterline (circa 1,18 milioni di euro) in un’asta di Sotheby’s a Londra. Ma subito dopo la tela - davanti agli occhi sbigottiti dei presenti - era scivolata dalla cornice per riemergere sotto di essa ridotta a strisce da un tritadocumenti nascosto al suo interno. La compratrice all'epoca ha deciso di tenere l'opera danneggiata e a distanza di tre anni il quadro è tornato all'asta: è stato venduto per la cifra record di 18,5 milioni di sterline.

La vicenda e le reazioni

All'epoca il Guardian non aveva avuto dubbi: "Banksy ha fatto quello che potrebbe essere lo scherzo più audace nella storia dell'arte con uno dei suoi lavori più conosciuti", scrisse il quotidiano britannico, pubblicando le immagini dell'opera in brandelli - fortunatamente solo per metà - e dei presenti in sala che la guardano a bocca aperta. Banksy, poco dopo "rivendicò" la sua azione postando su Instagram un'immagine dell'opera finita nel tritadocumenti e scrivendo “Going, going, gone..”. "Sembra che siamo appena stati Banksy-zzati", ha detto il direttore di Sotheby's Alex Branczik.

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La spiegazione di Banksy

Banksy, su Instagram ha raccontato la storia dietro la sua opera che si è autodistrutta. Il misterioso artista in un filmato ha mostrato come anni fa installò "segretamente" un meccanismo come quello delle macchine che distruggono i documenti, "in caso finisse all'asta", recita la didascalia che scorre sulle immagini, dove una figura incappucciata, lo stesso Banksy, piazza il meccanismo nella cornice del quadro. Le immagini della vendita - girate con un cellulare - mostrano poi come una sirena abbia suonato nel momento in cui il battitore dichiara venduto il quadro, e pochi istanti dopo la tela inizia a scorrere verso il basso, tagliuzzata in decine di striscette dal 'trita-documenti'.

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Il cambio di nome

Quando un lavoro subisce danni mentre si trova nella custodia di una casa d'aste, normalmente non ci si aspetta che nessun acquirente onori l'acquisto e si può annullare una vendita, ma in questo caso è successo il contrario. La compratrice, una (anonima) "collezionista europea", nonché una "cliente di lunga data” ha fatto sapere: “Quando l'opera è stata distrutta al principio sono rimasta scioccata, ma poi ho iniziato a realizzare di essere entrata in possesso di un pezzo di storia dell’arte". L'opera è stata certificata nelle nuove condizioni da Pest Control, che autentica i lavori di Banksy, ma con un titolo diverso: Love is in the bin (L’Amore è nel Cestino).

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La nuova asta

Nel 2021 è stato annunciato che il 14 ottobre l’opera sarebbe tornata all’asta, sempre da da Sotheby’s, con un prezzo di prevendita da quattro a sei milioni di sterline. Ma il quadro è stato battuto al prezzo record di 18,5 milioni di sterline (quasi 22 milioni di euro).

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