La lettera della scrittrice ebrea sopravvissuta ad Auschwitz consegnata al Pontefice durante il volo di ritorno dalla Slovacchia
"Amato Papa Francesco, le Sue parole sull'antisemitismo mai sradicato oggi sono piu' che mai attuali non solo nei Paesi che sta visitando ma in tutta l'Europa. Spero che la Sua visita abbia qualche effetto positivo". Lo scrive Edith Bruck, la scrittrice ebrea sopravvissuta ad Auschwitz, che papa Francesco a febbraio era andato a visitare nella sua casa a Roma, in un messaggio che ha chiesto venisse consegnato al Pontefice durante il volo di ritorno dalla Slovacchia, cosa che ha fatto il vaticanista di SkyTg24, Stefano Maria Paci. "E' vero questo, l'antisemitismo è alla moda, sta risorgendo. E' una cosa brutta", ha commentato il Papa. Nel suo messaggio Edith Bruck, finalista quest'anno del Premio Strega, lo ringrazia per i suoi ripetuti discorsi sull'antisemitismo pronunciati nel viaggio in Ungheria e Slovacchia. "Carissimo Papa Francesco - si legge ancora nel testo -, La sto seguendo e ascoltando le Sue parole fondamentali che non possono lasciare indifferenti nessuno in quel luoghi dove dominava il male. Iddio accompagni ogni Suo passo di pace, di convivenza e apra i cuori, le coscienze ancora poco limpide! Io spero - prosegue Edith Bruck - che la Sua voce e il calore che emana raggiunga e tocchi , risvegli quel buono che c'è in ognuno. A volte anche nel buio più profondo si fa strada la luce. Io lo so e perciò vivo e spero. Dai miei amici ungheresi ho saputo che Lei ha lasciato una scia di amore . Con gratitudine, e infinite grazie. Un abbraccio dalla 'sorella' Edith".
Il Papa sulle Unioni Civili
Sì alle unioni civili tra persone omosessuali ma nulla a che vedere col matrimonio. Lo ha sottolineato il Papa sul volo di ritorno dalla Slovacchia. "Il matrimonio è un sacramento, la Chiesa non ha potere di cambiare i sacramenti così come il Signore li ha istituiti. Ci sono leggi che cercano di aiutare le situazioni di tanta gente che ha un orientamento sessuale diverso".
"E' importante, - ha detto - gli Stati hanno possibilità civilmente di sostenerli, di dare loro sicurezza di eredità, salute, non solo per gli omosessuali, ma per tutte le persone che vogliono associarsi. Ma il matrimonio è matrimonio. Questo non vuol dire condannarli, sono fratelli e sorelle nostri, dobbiamo accompagnarli. Ci siano leggi civili, per le vedove ad esempio, che vogliano associarsi con una legge per avere servizi... c'è il Pacs francese, ma niente da vedere con il matrimonio come sacramento, che è tra un uomo e una donna. Delle volte creare confusione. Sono fratelli e sorelle tutti uguali, il Signore è buono, vuole la salvezza di tutti, ma per favore non fare che la Chiesa rinneghi la sua verità. Tante persone di orientamento omosessuale si accostano alla penitenza, consiglio al sacerdote, la Chiesa li aiuta,ma il sacramento del matrimonio è un'altra cosa".
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Il Papa sull'aborto
“L'aborto, è più di un problema, e' un omicidio, chi fa un aborto uccide” ha detto il Pontefice senza mezze parole. "Prendete qualsiasi libro di embriologia, di quelli che studiano alla Facolta' di Medicina, alla terza settimana dal concepimento, a volte anche prima che la donna se ne accorga, tutti gli organi stanno gia' li': tutti, anche il pene. Non e' una persona? E' una vita umana, punto. E questa vita umana va rispettata. Questo principio è così chiaro".
A questo punto il Papa ha formulato due domande: "E' giusto uccidere una vita umana per risolvere un problema? Scientificamente è una vita umana". E la seconda: "E' giusto affittare un sicario per risolvere un problema?".
"Non andiamo con domande strane - ha ribadito il Pontefice - scientificamente è una vita umana, ci dicono i libri. E' giusto farla fuori per risolvere un problema?". "E' per questo - ha spiegato - che la Chiesa è così dura su questo argomento, perchè se lo accettasse è come se accettasse l'omicidio quotidiano".