Il motociclista, campione di Spagna nella classe 125, aveva abbandonato le posizioni negazioniste dopo essersi ammalato. Da 45 giorni era ricoverato in terapia intensiva a Valencia
Non credeva al Covid e nei vaccini (IL LIVEBLOG - LO SPECIALE), fino a quando non si è ammalato e le sue condizioni sono peggiorate, facendogli cambiare idea e portandolo a pentirsi e scusarsi per le sue posizioni precedenti. Jorge Lis, motociclista professionista spagnolo, è morto a 46 anni, ucciso dal Covid mentre era ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale La Fe di Valencia. Era ricoverato da 45 giorni.
Sconsigliava il vaccino ai familiari
La sorella Elena ha raccontato con una lettera al quotidiano spagnolo Levante il suo percorso, il progressivo allontanamento dalle teorie negazioniste e dal rifiuto del vaccino, la nuova consapevolezza creata dalla malattia e dalla sofferenza. Una parabola, quella di Lis, che era cominciata con un atteggiamento che la sorella ha definito “timoroso” a inizio pandemia, per poi virare su posizioni chiramente negazioniste. Ai familiari e alla madre, ultra ottantenne, aveva consigliato di non vaccinarsi.
Sostenitore di Trump
“Sosteneva l'ex presidente Donald Trump e la sua rete politica che difende le teorie negazioniste – ha raccontato la sorella -. Una influenza tira l'altra, e un canale Youtube porta all'altro. E poi aveva vissuto un inferno a causa della dipendenza da un medicinale, il Fentanil, per cui aveva una pessima opinione dell'industria farmaceutica”.
Il pentimento e il messaggio Whatsapp alla famiglia
Del suo ravvedimento aveva parlato lui stesso con un messaggio Whatsapp alla famiglia: "In questa settimana ho avuto improvvisamente una delle mie più grandi lezioni di vita. Passare molto tempo sui social mi aveva radicalizzato all'estremo. Mi sarei dovuto vaccinare". Lis era stata campione di Spagna nella classe 125 per poi diventare manager di piloti Superbike.