Un cronista free lance è risultato positivo all'arrivo in Giappone, dopo aver viaggiato su un aereo, partito da Roma, a bordo del quale c'erano diversi atleti azzurri, tra cui la Nazionale di basket e i ciclisti. Nel Villaggio Olimpico, dopo i due calciatori sudafricani, positivo anche un giocatore della Nazionale della Repubblica Ceca di beach volley
Salgono a 58 i casi di positività al coronavirus fra le poco meno di 20mila persone arrivate in Giappone dall’1 luglio per le Olimpiadi di Tokyo, tra atleti, accompagnatori e giornalisti. Tra i nuovi contagiati dal Covid, c’è anche un cronista italiano free lance, che ha viaggiato su un volo, partito da Roma Fiumicino, a bordo del quale c’era un'ampia delegazione azzurra, fra cui la nazionale maschile di basket, i ciclisti e la squadra di pugilato femminile. A 4 giorni dall'inizio dei Giochi, fra i positivi anche un nuovo caso al villaggio olimpico, Ondrej Perusic, giocatore di beach volley della nazionale della Repubblica Ceca, e una ginnasta della nazionale statunitense, che però non si trova all'interno della struttura che ospita gli atleti.
Il giornalista italiano positivo al coronavirus
Il caso del giornalista italiano positivo al coronavirus, secondo quanto riporta la Gazzetta, è stato confermato da Giorgio Starace, ambasciatore del nostro Paese, nella capitale giapponese. Starace ha precisato che “il giornalista quando era partito aveva un regolare tampone negativo” e che “la persona vicina a lui è stata testata e non è risultata positiva al Covid”. Secondo quanto chiariscono fonti dello sport italiano, non è stato riscontrato "nessun contatto ravvicinato" tra il giornalista e gli atleti a bordo dell'aereo e nessun altro è stato fermato.
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I casi Covid nel Villaggio Olimpico
Salgono anche i casi Covid all'interno del Villaggio Olimpico. Ai due calciatori della Nazionale sudafricana, si è aggiunto il ceco Perusic. L'atleta è asintomatico, ma immediatamente sono scattate le misure precauzionali sul resto del team, che aveva già fatto riscontrare una positività nello staff all'arrivo in Giappone. I primi casi all'interno del villaggio erano stati registrati tra sabato e ieri, con i positivi nella delegazione sudafricana e con l'identificazione di 21 "contatti prossimi”.
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E tra i nuovi positivi al coronavirus c'è anche una ginnasta della nazionale statunitense che si sta allenando in Giappone, a Inzai. Lo riferisce l'agenzia di stampa giapponese Kyodo News, precisando che si tratta "di un'adolescente". Ciò esclude che si tratti della stella del team, la 24enne Simone Biles. Le altre ginnaste di Team Usa sono Jordan Chiles, Sunisa Lee, Grace McCallum, Jade Careye e MyKayla Skinner. Sunisa Lee e Grace McCallum hanno 18 anni. "Confermiamo che un'atleta teen ager è risultata positiva - ha detto un funzionario della Municipalità di Inzai, dove si stanno allenando le ginnaste americane -, ma è senza sintomi. Ora è in isolamento, era arrivata in Giappone il 15 luglio scorso". Il funzionario ha anche precisato che è in isolamento anche un'altra ginnasta che aveva avuto contatti stretti con quella risultata positiva.
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Allenamenti e positivi, l'intervento del Cio
Intanto il Cio ha dato il via libera agli allenamenti per gli atleti che hanno avuto "contatti stretti" con positivi a coronavirus, ma non per tutti. Il Cio ha chiarito che i 21 che hanno incrociato i positivi nella nazionale di calcio sudafricana potranno continuare a prepararsi, usando mezzi dedicati per spostarsi e allenandosi a parte. Cio e organizzatori non possono però dare l'ok a quanti, come 8 britannici dell'atletica, sono posti in isolamento dalle autorità giapponesi in quanto "stretti contatti" con un positivo sul volo per Tokyo. Il punto sulla situazione dei tanti atleti che hanno avuto stretti contatti con i positivi è stato fatto in un briefing al quale hanno partecipato il Cio e il comitato organizzatore. L'obiettivo del Cio è "isolare queste persone e consentire loro di proseguire la preparazione alle gare": per questo "creeremo le condizioni perché possano possano fare il minimo necessario per prepararsi", ha spiegato Pierre Ducrey, vicedirettore Cio dei Giochi.
Screening quotidiani e allenamenti separati
Sottoposti a screening ogni giorno mediante test nasofaringei, invitati a mangiare in camera e trasportati "con mezzi dedicati", devono "allenarsi separatamente" ma non sono costretti al completo isolamento, secondo il Cio. I contatti stretti sono monitorati da un un gruppo di esperti indipendenti, che tiene conto del loro stato di vaccinazione, monitora i loro test e decide quando possono tornare con il resto della squadra, ha continuato Ducrey. Nessuna misura invece può essere presa, al momento, per i 6 britannici della squadra di atletica più due dirigenti, messi in isolamento all'arrivo a Tokyo dalle autorità sanitarie giapponesi.