Kenya, scoperti in una grotta i resti di un bambino sepolto 78mila anni fa

Mondo

Si tratta della sepoltura più antica mai ritrova in Africa. Tra gli archeologi che hanno fatto la scoperta anche l'italiano Francesco D'Errico

In Swahili, la lingua bantu dell’Africa orientale, Mtoto vuol dire bambino. Ed è proprio questo il nome che è stato dato un piccolo nato 78.000 anni fa i cui resti sono stati ritrovati in una grotta in Kenya. Aveva circa tre anni quando è morto e qualcuno, magari la sua mamma, lo ha sepolto scavando all’interno di una grotta forse per proteggerlo dalle intemperie. Lo ha adagiato con amore e ricoperto di foglie per fargli magari sentire idealmente meno freddo. Una storia che racconta una grande amore, una scoperta che ha del sensazionale. Si tratta infatti della sepoltura intenzionale più antica di un Homo Sapiens, ed è anche la più antica mai trovata in Africa. Nel gruppo di ricercatori che ha fatto la scoperta grazie a tecnologie all’avanguardia anche l’italiano Francesco D’Errico.

 

Una nuova casa

Dalla grotta di Panga ya Saidi i resti del piccolo Mtoto ancora incredibilmente intatti sono stati trasportati al museo del Kenya per essere studiati più approfonditamente. "Abbiamo scoperto per primo il cranio, con l'articolazione della mandibola intatta e qualche dente da latte non ancora spuntato", ha raccontato Martinon-Torres ricercatrice che ha partecipato alla scoperta. "La colonna vertebrale e le costole erano incredibilmente ben preservate, il che suggerisce che il corpo si sia decomposto nella fossa in cui è stato sepolto. La posizione della testa suggerisce inoltre che vi fosse un supporto, come un cuscino, segno che la comunità cui apparteneva il bambino aveva eseguito una sorta di rito funerario".  Ciò indica, secondo gli studiosi, che i comportamenti funerari degli uomini moderni in Africa non erano diversi da quelli dei Neanderthal e dei primi uomini moderni nell'Eurasia, dei quali sono state trovate diverse sepolture di adulti e bambini, ma ben più antiche, risalenti a 120.000 anni fa.

epa09123603 An undated handout photo made available by the Zahi Hawass Center For Egyptology shows an archaeological find discovery as part of the 'Lost Golden City' in Luxor, Egypt, issued 09 April 2021. Egyptian archaeologists have discovered a 3,000 years old city in Luxor. A mission under Dr. Zahi Hawass found the remains in excavation works that started in September 2020. The scientists believe the find dates back to the reign of Amenhotep III, and is thought to be used afterwards by Tutankhamun and Ay.  EPA/Zahi Hawass Center For Egyptology HANDOUT  HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

approfondimento

Egitto, scoperta la "città d'oro perduta" vicino a Luxor. FOTO

Mondo: I più letti