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Brasile, sparatoria in favela a Rio de Janeiro: 25 morti. Polizia nega abusi

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L’operazione nella baraccopoli, iniziata alle 6 del mattino locali con il dispiegamento di 200 agenti, supportati da veicoli blindati e due elicotteri, ha sollevato molte polemiche per la violenza utilizzata, tanto da essere stata considerata la più grande carneficina nella storia della città brasiliana

Una massiccia operazione antidroga della polizia brasiliana ha segnato un bilancio pesantissimo di morti. Nella sparatoria tra trafficanti di droga e agenti a Jacareizinho, una favela nella zona nord di Rio de Janeiro, sono rimaste uccise almeno 25 persone, di cui 24 sono presunti narcos e uno è un poliziotto. Il blitz ha provocato la fuga disperata di residenti e automobilisti, colti di sorpresa dal violento confronto a fuoco, i negozi e un centro medico per le vaccinazioni anti-covid sono stati chiusi per sicurezza. (Sparatoria a Rio - il video)

Polemiche per l'azione violenta della polizia

L’operazione nella baraccopoli, iniziata alle 6 del mattino locali con il dispiegamento di 200 agenti, supportati da veicoli blindati e due elicotteri, ha sollevato molte polemiche per la violenza utilizzata dagli agenti, tanto da essere stata considerata la più grande carneficina nella storia di questa città brasiliana. La Polizia Civile dello stato di Rio de Janeiro ha respinto le accuse di presunti abusi ed esecuzioni extragiudiziali. I capi delle stazioni di polizia responsabili dell'operazione, in una lunga conferenza stampa, hanno sostenuto che l'operazione era pianificata, autorizzata e supervisionata dal Pubblico Ministero, e che aveva lo scopo di smantellare una banda di trafficanti di droga che reclutavano minori per azioni criminali.

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Le dichiarazioni del commissario di polizia

"La Polizia Civile non agisce per emozione. E' stata un'operazione molto ben pianificata, che ha rispettato tutti i protocolli ed è stata il risultato di dieci mesi di indagini", ha detto il commissario Rodrigo Oliveira riferendosi alle versioni secondo cui la strage è stata una vendetta degli agenti per la morte di uno dei loro compagni all'inizio dell'operazione. "I criminali reclutavano i figli dei lavoratori e proibivano persino a qualcuno il diritto di avere una relazione con la persona che amano. Se per qualche motivo i trafficanti di droga non avessero approvato quella relazione, quella persona potrebbe persino perdere la vita", ha aggiunto. I dati ufficiali indicano che un agente di polizia ha perso la vita  dopo aver ricevuto un colpo alla testa e che 24 sospetti (che i commissari non hanno classificato come semplici sospetti ma come uomini armati provati) sono morti durante l'operazione nella favela di Jacarezinho.

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