Ucraina, Cnn: Usa valutano l'invio di navi da guerra nel Mar Nero

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La Casa Bianca si è detta sempre più preoccupata per la presenza delle truppe russe al confine con il Paese, "la più massiccia dal 2014", ha affermato la portavoce Jen Psaki

Gli Stati Uniti stanno considerando l'invio di navi da guerra nel Mar Nero nelle prossime settimane per mostrare sostegno all'Ucraina. È quanto riporta la Cnn citando alcune fonti, mentre la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha confermato che c'è sempre più preoccupazione per la presenza delle truppe russe al confine con l'Ucraina: "La più massiccia dal 2014".

Preavviso di 14 giorni per ingresso nel Mar Nero

La Us Navy opera di routine nel Mar Nero ma il dispiegamento di navi da guerra invierebbe un messaggio chiaro alla Russia sul fatto che gli Stati Uniti seguono con attenzione la situazione, ha riferito un funzionario dell'amministrazione alla Cnn. Gli Usa devono dare un preavviso di 14 giorni per l'eventuale ingresso nel Mar Nero in base all'accordo del 1936, che concede alla Turchia il controllo dello stretto d'ingresso. Non è chiaro se il preavviso sia già stato dato. Intanto la Russia potrebbe intervenire in aiuto ai cittadini russi nell'est dell'Ucraina, ha avvertito un alto funzionario di Mosca, che in una conferenza stampa, citato dalla Bbc, ha aggiunto che l'opzione dipende "dalla portata del conflitto".

La situazione al confine con l'Ucraina

Le tensioni ai confini tra Russia e Ucraina rischiano di provocare un'escalation con l'entrata in campo degli Stati Uniti. Un avvertimento a Vladimir Putin, dunque, e una mossa per sottolineare l'appoggio di Washington nei confronti di Kiev. Dal Pentagono non arriva nessuna conferma della notizia, e finora si tratta solo di voci diffuse dalle fonti dell'amministrazione citate dalla Cnn.  Da Mosca intanto non sembrano arrivare segnali incoraggianti. "L'ingresso di Kiev nella Nato disintegrerà il Paese", è l'avvertimento del Cremlino secondo cui, inoltre, un'azione militare nel Donbass significherebbe l'inizio della fine dell'Ucraina come Stato. "Vorrebbe dire spararsi un colpo a un piede", ha affermato il vice capo dello staff dell'ufficio esecutivo presidenziale russo, nonché consigliere di Putin per l'Ucraina, Dmitry Kozak. Nel frattempo il presidente ucraino, Volodymyr Zelenski, si è recato nel Donbass per incontrare le truppe.

Merkel a Putin: ridurre presenza russa ai confini con Ucraina

In una telefonata con Vladimir Putin, anche Angela Merkel ha affrontato la questione "della rafforzata presenza militare russa attorno all'Ucraina dell'est" e la cancelliera "ha chiesto la riduzione di questo rafforzamento delle truppe, per raggiungere una distensione della situazione". Il Cremlino ha fatto sapere che sia il presidente russo Vladimir Putin che la cancelliera tedesca hanno "espresso preoccupazione" per l'aumento delle tensioni nel sud-est ucraino, dove nelle ultime settimane si moltiplicano le denunce di violazioni del cessate il fuoco. Russia e Germania fanno parte assieme a Ucraina e Francia del cosiddetto Quartetto di Normandia per cercare una soluzione pacifica al conflitto nel Donbass.

Mosca chiede di declassificare i negoziati sul Donbass

Nel corso della giornata Dmitry Kozak, vice capo dell'ufficio esecutivo presidenziale russo, ha chiesto di declassificare i contenuti dei negoziati in corso per risolvere il conflitto nel Donbass, avvertendo che nessun accordo sulla stabilizzazione della situazione può essere raggiunto altrimenti. "Se non declassifichiamo i nostri negoziati, non raggiungeremo mai un accordo su nulla. È l'Ucraina che preme perché i negoziati siano riservati e chiusi, e la Germania e la Francia appoggiano costantemente questa richiesta", ha detto Kozak citato da Interfax. "L'Ucraina teme l'esposizione della sua incoerenza". La Russia dovrà difendere i suoi cittadini nel Donbass se la situazione si sviluppa lungo lo scenario di Srebrenica, ha detto ancora Kozak.

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