I disastri sono generati dal passaggio del ciclone tropicale Seroja. Diverse le case distrutte, più di 10.000 persone si sono rifugiate nei centri d'evacuazione. La tempesta ora sta avanzando e punta sulla costa occidentale australiana
Sale ad almeno 160 morti e 70 dispersi il bilancio delle inondazioni e delle frane generate dal ciclone tropicale Seroja su Indonesia e Timor Est, secondo un nuovo rapporto annunciato dal Centro indonesiano per la gestione dei disastri. I soccorritori lottano contro il tempo per ritrovare i dispersi, cercando tra i detriti accumulati durante il passaggio del ciclone. Diverse le case distrutte. Più di 10.000 persone si sono rifugiate nei centri d'evacuazione.
Verso l'Australia
Le piogge torrenziali degli ultimi giorni hanno generato inondazioni improvvise e smottamenti, a volte distruggendo case. Molte case, strade e ponti sono stati ricoperti di fango e alberi sradicati, rendendo difficile per i soccorritori il tentativo di raggiungere le zone più colpite. "È probabile che assisteremo ancora a condizioni meteorologiche estreme nei prossimi giorni" a causa del ciclone, ha detto il portavoce dell'agenzia indonesiana Raditya Jati. La tempesta sta ora avanzando verso la costa occidentale dell'Australia.
Le zone più colpite
La maggior parte delle vittime si contano nella provincia indonesiana di East Nusa Tenggara, l'unica a maggioranza cattolica in un Paese per quasi il 90 per cento musulmano. Gli allagamenti sono iniziati tra il sabato e la domenica di Pasqua, colpendo in particolare il villaggio di Lamenele sull'isola di Flores, dove una valanga di fango ha sepolto case e ucciso decine di persone. Sulla non lontana isola di Lembata, le forti piogge hanno causato smottamenti di lava che si era solidificata sulle pendici del vulcano Lewotolok dallo scorso novembre. Nella provincia, che conta circa 560 isole, onde alte fino a sei metri hanno fatto affondare anche numerose imbarcazioni.
"Fate presto"
Il presidente indonesiano Joko Widodo ha dato ordine di rispondere all'emergenza il più presto possibile. "Sento il dolore causato da questi disastri ai nostri fratelli e sorelle di quelle zone", ha detto in un discorso televisivo. Ma il collasso delle infrastrutture, tra cui almeno cinque ponti crollati e strade interrotte dagli alberi caduti, rallenta il lavoro di soccorritori spesso sprovvisti di mezzi specializzati. E i meteorologi prevedono che il ciclone Seroja, prima di lasciare l'arcipelago puntando verso l'Australia, porterà almeno un'altra giornata di piogge battenti. Il primo ministro Josè Reis ha definito l'evento il peggior disastro naturale degli ultimi quarant'anni, e non è chiaro quale sia stato l'impatto in zone del Paese più remote.