Irlanda, un San Patrizio tra chiusure per Covid e tensioni post Brexit

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Tiziana Prezzo

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Il 17 marzo si celebra la festività più importante dell’anno per l’isola celtica. Un’occasione per fare il punto sui dossier caldi che Dublino dovrà affrontare in questo difficile anno. Sapendo che potrà contare su un alleato importante: il nuovo presidente americano, di origini irlandesi, Joe Biden.

Ogni anno il 17 marzo, giorno di San Patrizio, il fiume Chicago si tinge di verde: il colore dell’Irlanda, l’isola celtica che ha fatto della diaspora nel mondo un suo punto di forza. Si stima che circa 70 milioni di persone abbiano almeno un antenato irlandese.  “La maggior parte dei Paesi esporta petrolio o ferro, acciaio o oro, alcuni dei prodotti agricoli. L’Irlanda esporta una cosa sola: la sua gente”, aveva detto il presidente americano, di origini irlandesi, John Kennedy, durante la sua visita in Irlanda negli anni Sessanta.  Diversi decenni dopo, c’è un altro presidente con sangue irlandese alla Casa Bianca, Joe Biden, ma l’Irlanda del 2021 non è più terra di emigrazione del passato. 

Gli effetti della Brexit sull’Irlanda

La lunga querelle della Brexit l’ha resa naturale “pontiere” tra il Regno Unito e l’Unione Europea, un ruolo da mediatore strategico ma che non l’ha messa al riparo da tensioni. La recente decisione del governo britannico di estendere il cosiddetto “periodo di grazia” in Irlanda del Nord ha fatto dire al capo della diplomazia della Repubblica d’Irlanda, Simon Coveney, che “di certe persone non ci si può fidare”, con una chiara allusione al premier britannico Boris Johnson. “Arbitraria e capricciosa” è stata definita la mossa di Londra dal senatore americano Richard Neal. La tutela degli accordi di pace del Venerdì Santo sta molto a cuore all’amministrazione Biden ed è tema del dialogo pianificato col premier irlandese Micheal Martin non a caso nel giorno di San Patrizio.  

Gli accordi di pace de Venerdì Santo da tutelare

In Irlanda del Nord la Brexit ha fatto sentire traditi gli unionisti e più vicini a un’Irlanda unita quella minoranza cattolica/repubblicana che, stando ai cambiamenti democratici, è sempre meno tale.  Il confine che si sta creando nel mare d’Irlanda, all’interno dello stesso Regno Unito, e che invece non può e non deve esistere sull’isola d’Irlanda, pena la riesumazione di vecchi sanguinosi fantasmi, ha messo comunque sul piede di guerra gruppi paramilitari unionisti. 

Un’economia in crescita nel 2020 nonostante la pandemia di Covid

In questo contesto di stabilità indebolita, bisognerà vedere che effetti avrà, sul lungo periodo, anche la pandemia su un’economia che - soprattutto a causa di una politica fiscale che per anni ha agevolato lo sviluppo di tech company come Google, Facebook, Apple e altri sul proprio territorio – era, prima dell’arrivo del covid, in forte espansione.  Va ricordato che, secondo le previsioni economiche dell’inverno scorso della Commissione europea, l’Irlanda è l'unico Paese Ue ad aver chiuso il 2020 con un Pil in crescita (+3%).  Nei tre anni precedenti aveva sempre registrato tassi superiori al 5%

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