La denuncia dell'Ong nel suo ultimo rapporto che ha raccolto le strazianti testimonianze delle madre di alcuni ragazzi trucidati dai terroristi legati all'Isis
Bambini e ragazzini decapitati dai militanti islamici nella provincia di Cabo Delgado, a nord del Mozambico. Lo denuncia Save the Children nel suo ultimo rapporto che ha raccolto le strazianti testimonianze delle madre di alcuni ragazzi trucidati dai terroristi legati all'Isis. Dall'inizio dell'insurrezione islamista nel 2017, oltre 2.500 persone sono state uccise e 700.000 sono dovute fuggire dai loro villaggi. "Queste storie ci hanno sconvolto", ha raccontato alla Bbc il direttore di Save the Children in Mozambico, Chance Briggs. "Questa violenza deve finire, le famiglie di rifugiati devono essere aiutate", ha detto.
Violenza continua
Non è la prima volta che emergono notizie di civili decapitati dai militanti islamici in Mozambico. Lo scorso novembre media locali riportano la notizia di oltre 50 persone decapitate su un campo da calcio a Cabo Delgado. Ad aprile dell’anno scorso decine di civili furono uccisi in un attacco contro un villaggio. Gruppi per i diritti umani hanno accusato anche le forze di sicurezza di abusi, torture e omicidi nel corso di operazioni contro i jihadisti. “Bambini anche di soli 11 anni vengono decapitati nella provincia mozambicana di Cabo Delgado”, sottolinea l’organizzazione. “I nostri operatori hanno pianto ascoltando le penose storie raccontate da madri nei campi per sfollati”, ha riferito Briggs, direttore della Ong in Mozambico.