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Catalogna, forze indipendentiste verso maggioranza assoluta

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©Ansa

Le elezioni sono tra le più incerte di sempre. Secondo gli exit poll, in testa ci sono gli indipendentisti di Erc. Le urne hanno chiuso alle 20. Alle 18 aveva votato il 45,72%, mentre alla stessa ora nell'ultima consultazione, nel 2017, aveva votato il 68,26%

La Catalogna è tornata al voto per le elezioni regionali. Le urne si sono chiuse alle 20, con oltre 5 milioni e mezzo di cittadini chiamati a votare per rinnovare il Parlamento della Generalitat. Nonostante i tre partiti indipendentisti catalani si siano presentati separati, una loro alleanza post-voto li porterebbe ampiamente a superare la maggioranza assoluta del parlamento catalano, pari a 68 voti. Su 135 seggi, secondo i primi sondaggi diffusi alla chiusura dei seggi, l'eventuale blocco indipendentista (Erc, Junts e Cup) otterrebbe tra i 73 e i 78 seggi mentre tutti gli altri, che comprendono forze molto lontane politicamente tra loro (socialisti, Ciudadanos, Ecp, Vox e Partito popolare) si fermerebbero anche sommati a 56-62 seggi. Tra pandemia e disincanto, l'affluenza è stata in calo rispetto alle elezioni catalane di quattro anni fa: alle ore 18 aveva votato il 45,72%, mentre alla stessa ora nell'ultima consultazione elettorale, nel 2017, aveva votato il 68,26%.

In testa gli indipendentisti

Secondo il sondaggio di TV3 e Catalunya Ràdio, in particolare, gli indipendentisti di Erc (Esquerra Republicana de Catalunya) vincerebbero le elezioni catalane con 36-38 seggi, come riferisce il quotidiano La Vanguardia online. Secondi sarebbero i socialisti del Psc (34-36 deputati), terzi gli altri separatisti di Junts (30-33 seggi). L'estrema destra di Vox dovrebbe entrare nel Parlamento catalano. La CUP diventerebbe la quarta forza più votata, En Comú Podem otterrebbe tra i 6 e i 7 seggi, come Vox e Ciudadanos, mentre il PP potrebbe arrivare a 5, mentre non è chiaro se il PdeCat entrerà in Parlamento. 

Il fronte indipendentista

Il fronte indipendentista si è presentato però di nuovo diviso fra il partito dei duri e puri Junts per Catalunya (Insieme per la Catalogna, JxCat) dell'esule Carles Puigdemont e l'Erc ancora presieduta da Oriol Junqueras, in carcere per il referendum illegale e la dichiarazione d'indipendenza del 2017, ma pragmatica e meno massimalista del JxCat.

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