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Olimpiadi Tokyo, il presidente Mori pronto alle dimissioni dopo le frasi sessiste

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L’ex premier aveva detto che "le riunioni a cui partecipano troppe donne in genere vanno avanti più del necessario”. La frase ha scatenato le polemiche. Probabilmente, comunicherà domani la sua decisione. Lo anticipano i media giapponesi

Il presidente del Comitato organizzatore delle Olimpiadi di Tokyo, Yoshiro Mori, è pronto a dimettersi. La decisione arriva dopo le polemiche scatenate da una frase dell’ex premier 83enne giudicata sessista da più parti: "Le riunioni a cui partecipano troppe donne in genere vanno avanti più del necessario”. Ad anticipare il passo indietro di Mori sono i media giapponesi. Il presidente, riferiscono i giornali nipponici, con ogni probabilità comunicherà la sua decisione domani, in occasione della riunione straordinaria del direttivo.

Il disappunto espresso dal Cio e dalla Toyota

Il comitato organizzatore ha comunque confermato la riunione straordinaria in programma domani, per tentare di attenuare i toni e discutere le posizioni dei delegati in merito alle controverse dichiarazioni. Un dibattito che nelle ultime 24 ore si è fatto ancora più rovente dopo le valutazioni critiche espresse da uno dei principali sponsor dei Giochi, la Toyota, e la rinuncia della governatrice di Tokyo a partecipare all'incontro a 4 con il presidente del Comitato internazionale (Cio), Thomas Bach, questo mese. Lo stesso Cio - che prima aveva detto di considerare la vicenda chiusa con le scuse di Mori, martedì ha definito le dichiarazioni di Mori "assolutamente inappropriate", prendendo atto del disappunto del pubblico e degli atleti sportivi. Ieri il numero uno della Toyota, Akio Toyoda, tramite un portavoce ha detto di considerare le parole di Mori "spiacevoli e certamente non in linea con i valori in cui la casa auto crede".

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La frase di Yoshiro Mori che ha scatenato le polemiche

Mori ha pronunciato la frase che ha sollevato un polverone riferendosi alla proposta del ministero dell'Istruzione nipponico sulla eventualità di estendere le nomine nel consiglio dei Giochi a un maggior numero di donne. Il dirigente ha citato come esempio la sua esperienza in qualità di presidente della Federazione di rugby, descrivendo, a suo dire, il forte senso di rivalità presente tra le donne. "Se una di loro alza la mano per intervenire, le altre si sentono obbligate a rispondere, e si finisce che tutte quante si ritrovano a partecipare". Poi ha chiesto scusa, ma le polemiche non si sono placate. E per questo Mori adesso è pronto a rinunciare alla carica.

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