Piers Corbyn paragona il vaccino anti Covid ad Auschwitz: arrestato

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Nuovi guai con la giustizia britannica per Piers Corbyn, fratello maggiore dell'ex leader laburista Jeremy, nonché meteorologo e astrofisico trasformatosi negli anni in militante no vax. Corbyn è stato arrestato con l'accusa di aver aiutato a diffondere a Londra volantini "cospirazionisti" in cui i vaccini anti Covid venivano paragonati agli esperimenti di Auschwitz. Rilasciato, poi, su cauzione, Piers Corbyn dovrà ripresentarsi in commissariato a marzo

Piers Corbyn, fratello dell'ex leader laburista Jeremy Corbyn, è stato arrestato a Londra per aver distribuito volantini che accostavano la somministrazione del vaccino contro il coronavirus al campo di concentramento di Auschwitz.

Noto esponente del movimento no vax britannico, Corbyn senior è stato portato nel commissariato di Southwark insieme ad un'altra persona, dopo esser stato visto infilare nelle cassette delle lettere alcuni fogli con il disegno dell'entrata del campo di concentramento con la scritta "Vaccines are safe path to freedom" (i vaccini sono un percorso sicuro verso la libertà) al posto di "Arbeit Macht Frei". 

La scritta riprendeva un titolo dell'Evening Standard, mostrato nella parte inferiore del volantino, che invitava i cittadini scettici a sottoporsi al vaccino.

 

Ad entrambi sono stati contestati i reati di disturbo della quiete pubblica e diffusione d'informazioni tendenziose, prima del rilascio su cauzione.

No vax, contro il lockdown: per Piers Corbyn non è il primo arresto

Piers aveva rivendicato in un'intervista nei giorni scorsi la sua adesione alla campagna di diffusione dei volantini contenenti i paragoni fra i vaccini anti covid e la Shoah, lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti.

Figura controversa per il suo attivismo, a dicembre Corbyn senior era già stato fermato e condannato (ma solo ad una multa) per aver partecipato ad un ennesimo raduno anti lockdown violando, quindi, le restrizioni in vigore e opponendo resistenza passiva agli agenti.

 

Uscito dal Labour Party negli anni '90, il fratello dell'ex leader, prima della pandemia, era diventato noto per essere il portabandiera del negazionismo dell'emergenza climatica: si è, quindi, schierato all'opposto dell'agenda laburista sul clima, ovviamente green, rivendicata da Jeremy nei suoi anni alla guida del partito.

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