Tra i nuovi arrestati a Mosca ci sono la portavoce Kira Yarmish e Gheorghi Alburov, uno dei responsabili delle inchieste della Fondazione anticorruzione dell'oppositore di Putin. Fermi anche in altre regioni. Domani le proteste per chiedere il rilascio del dissidente. La polizia avverte: "Reprimeremo manifestazioni non autorizzate". Il presidente del Consiglio europeo, dopo una telefonata con il presidente russo: "Ue chiede immediata scarcerazione di Navalny"
In Russia nuovi arresti fra i collaboratori del leader dell'opposizione, Alexei Navalny, arrestato il 17 gennaio non appena ha rimesso piede in Russia dopo l'avvelenamento, e alla vigilia delle manifestazioni per il suo rilascio. Sono stati fermati a Mosca la sua portavoce, Kira Yarmish, e Gheorghi Alburov, e uno dei responsabili delle inchieste della sua Fondazione anticorruzione. Ci sono stati fermi anche in altre zone della Russia e tra i fermati risultano Anastasia Panchenko, coordinatrice degli attivisti di Navalny nella regione di Krasnodar, e un volontario dell'oppositore a Kaliningrad. Ieri era toccato alla legale e un alto dirigente della Fondazione, a cui è stato ordinato di lasciare il Paese e di non tornare per 3 anni. Mosca intanto ritiene inammissibili le proteste contro l'arresto di Navalny. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha fatto sapere: "La posizione può essere una sola: in favore della necessità incondizionata del rispetto della legge, dell'inammissibilità dell'organizzazione di azioni illegittime e soprattutto di inviti a farvi partecipare giovani, bambini e così via". E la polizia avverte: "Reprimeremo manifestazioni non autorizzate". L'Ue intanto torna a chiedere di liberare il dissidente: "Nella mia telefonata col presidente Vladimir Putin ho ribadito che l'Ue è unita nella sua condanna per la detenzione e ne chiede l'immediata scarcerazione", ha twittato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
I fermi per “incitamento a manifestazioni non autorizzate”
Gheorghi Alburov, secondo la testata online Meduza, è stato fermato nella stazione ferroviaria Leningradsky di Mosca e portato in commissariato. Quando la polizia si è presentata a casa di Kira Yarmish, la portavoce di Navalny non ha aperto la porta agli agenti, che l'hanno però fermata dopo l'arrivo del suo avvocato. I poliziotti avrebbero poi perquisito l'appartamento. Secondo l'agenzia Tass, Alburov e Yarmish sono stati fermati per incitamento a manifestazioni non autorizzate.
Legale di Navalny: “In cella non gli consegnano le lettere”
Intanto, l’avvocato di Navalny, Olga Mikhailova, accusa: "Il mio assistito non ha ricevuto nessuna lettera, nessuna, sono vietati gli incontri coi familiari e le consegne di oggetti, questo a causa della pandemia", ha spiegato la legale, secondo cui Navalny "si trova in un vuoto informativo".
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La polizia di Mosca: “Reprimeremo proteste non autorizzate”
La polizia di Mosca, nel mentre, ha annunciato che intende bloccare i tentativi di organizzare delle proteste di massa contro l'arresto di Navalny. "I tentativi di organizzare un evento pubblico non autorizzato nonché eventuali azioni provocatorie da parte di chi vi partecipa verranno considerati come una minaccia all'ordine pubblico e saranno immediatamente repressi", ha dichiarato la polizia della capitale russe, secondo l'agenzia Interfax.
Gli altri arresti
Ieri, 21 gennaio, la polizia aveva già fermato una delle più strette collaboratrici di Navalny: la legale del Fondo anticorruzione, Liubov Sobol, nota per essere stata una delle figure di spicco delle proteste antigovernative del 2019. Un altro collaboratore del Fondo anticorruzione, Vladlen Los, cittadino bielorusso, ha annunciato che le autorità di Mosca gli hanno ordinato di lasciare la Russia entro il 25 gennaio e gli hanno proibito di tornare nel Paese per quasi tre anni, fino al 27 novembre 2023.
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Ue non ancora compatta su sanzioni a Russia
Il Parlamento europeo ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato di Navalny ma il fronte Ue non è ancora compatto su nuove sanzioni alla Russia. Il Consiglio Esteri di lunedì sarà l'occasione per un confronto sul tema. Non sono tuttavia previste decisioni. "Alcuni Stati membri Ue si sono già espressi a favore" delle misure restrittive, "mentre altri, che sono la maggioranza - spiegano fonti diplomatiche europee alll’Ansa - prendono tempo per studiare quale sia la strategia più efficace". Le stesse fonti sottolineano a più riprese le differenze tra le circostanze attuali e l'avvelenamento dell'oppositore dell'ottobre scorso, quando l'Ue reagì con le sanzioni. Intanto Michel incalza: "La Russia deve fare immediatamente un'indagine completa e trasparente sul tentativo di uccidere" l'oppositore.
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