Irlanda sotto choc: rapporto svela abusi e morti in orfanotrofi

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Tiziana Prezzo

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Cinque anni di un'indagine indipendente hanno svelato un sistema di maltrattamenti nei confronti dei bambini accolti in istituti religiosi, "colpevoli" di essere stati concepiti fuori dal matrimonio. Oltre 9mila i decessi sospetti. Scoperta anche una fossa comune.

La pagina più nera e vergognosa della storia recente irlandese, un libro degli orrori durato più di settant'anni per il quale il primo ministro Michael Martin chiede ora scusa.

Figli concepiti nel "peccato"

"Le testimonianze dei sopravvissuti raccolte dalla commissione sono letture spesso strazianti. Ammiro la profondità del loro coraggio nel condividere le loro esperienze. Aprono una finestra su una cultura profondamente misogina in Irlanda nel corso di diversi decenni, con una discriminazione grave e sistematica contro le donne, in particolare quelle che hanno partorito al di fuori del matrimonio", ha commentato in conferenza stampa il capo del governo, presentando i risultati di un'inchiesta che ha accertato abusi e violenze su minori, in orfanotrofi gestiti in gran parte da organi religiosi, in un arco di tempo che va dal 1922 al 1998.  Luoghi che avevano come prima preoccupazione quella di tenere lontano dalla società donne e bambini marchiati dal peccato di non essere stati concepiti all'interno di un matrimonio, in una nazione che ha legalizzato l'aborto solo nel 2018 e che prima di allora conteneva addirittura il divieto di abortire nell’ottavo emendamento della costituzione.

Novemila morti di bambini sospette

Sono 9mila le morti sospette attualmente oggetto di indagine nel Paese. Nel non lontano 2017, nella contea occidentale di Galway, fu addirittura ritrovata una fossa comune in uno di questi istituti. Sulla base degli studi effettuati, sarebbero stati ritrovati i resti di 800 bambini. Spesso i decessi erano causati da malnutrizione, da una vita fatta di privazione e stenti. Chi non ce la faceva finiva così, abbandonato e ricoperto da una zolla di terra, senza alcuna indicazione sulla propria identità.

Tremila pagine di documenti

In tremila pagine di documenti, si ripercorre quanto accaduto nelle cosiddette "Mother and Baby Homes", istituti chiusi solo nel 1998. Un'inchiesta straziante condotta per cinque anni da una commissione indipendente e degna del più terribile racconto degli orrori. Una indagine che impone ora a un'Irlanda sgomenta di guardarsi nel profondo. "Il regime descritto nel rapporto non ci è stato imposto da nessuna potenza straniera. Lo abbiamo fatto a noi stessi come società", ha commentato Martin, che ha poi concluso: "Abbiamo trattato le donne eccezionalmente male. Abbiamo trattato i bambini in modo terribile. Abbiamo avuto un atteggiamento completamente distorto nei confronti della sessualità e dell'intimità. Giovani madri e i loro figli sono stati costretti a pagare un prezzo terribile per questo sistema disfunzionale".

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