Hong Kong, arrestati 53 attivisti in maxi retata della polizia

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Gli esponenti del Fronte per la democrazia sono stati arrestati mentre erano in corso le votazioni delle primarie in vista delle elezioni politiche di settembre. Tra gli arrestati anche l’avvocato per i diritti umani John Clancey, cittadino americano

Cinquantatre attivisti del Fronte per la democrazia sono stati arrestati oggi a Hong Kong, mentre erano in corso le votazioni delle primarie in vista delle elezioni politiche di settembre, rinviate di un anno a causa del Covid-19.  Tra gli arrestati anche l’avvocato per i diritti umani John Clancey, cittadino americano. Sugli arresti è intervenuta l'Unione europea.  "Gli arresti coordinati di più di 50 attivisti pro-democrazia invia il segnale che il pluralismo politico non è piu' tollerato ad Hong Kong", ha detto Peter Stano, portavoce dell'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, chiedendo "la liberazione immediata delle persone arrestate".

Le accuse e la legge sulla sicurezza nazionale

Gli attivisti sono accusati di minare la stabilità e la sicurezza della Cina, in base all' art.22 della legge sulla sicurezza nazionale. Il sovrintendente senior Steve Li, secondo i media locali, ha detto che sono stati perquisiti 72 luoghi diversi e notificati ordini di consegna di materiale utile alle indagini a 4 società.

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Gli attivisti: "Arresti vergognosi"

“E' stata una misura necessaria”, ha affermato in conferenza stampa la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying in riferimento alla maxi retata che ha mobilitato un migliaio di agenti di polizia. Secondo le autorità, gli arresti sono relativi a un voto non ufficiale per scegliere i candidati dell'opposizione nell’ambito di un piano per "rovesciare" il governo. Gli attivisti per la democrazia hanno invitato il governo a rilasciare i "prigionieri politici", definendo gli arresti "vergognosi" e un’oppressione al diritto di voto.

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