Quarto mandato per la parlamentare democratica che vince anche le resistenze interne al suo partito. Ocasio-Cortez e Bush votano per lei, cinque rimangono contrari. Alla fine sono 216 preferenze contro le 209 dell'avversario repubblicano McCarthy
Mentre emergono le notizie sulle pressioni e minacce che Donald Trump avrebbe rivolto al segretario di Stato della Georgia affinché trovi i voti necessari a ribaltare l'esito delle elezioni presidenziali, una delle più grandi rivali del presidente uscente incassa un nuovo successo. Nancy Pelosi sarà speaker della Camera dei Rappresentanti per il quarto mandato consecutivo, l'ultimo, come ha promesso lei. Pelosi ha sconfitto l'avversario repubblicano Kevin McCarthy per 216 voti contro 209 ottenendo il favore anche di Alexandria Ocasio-Cortez e Cori Bush, assentatesi durante la prima chiamata e rientrate nei ranghi dopo mesi di mugugni della sinistra democratica che riteneva improponibile una sua ricandidatura.
Solo cinque parlamentari dem contrari
La fronda dem si è ridotta a cinque parlamentari, espressione dell'ala centrista, laddove nel 2019 erano stati in 15 i democratici che non si erano espressi per Pelosi. Jared Golden e Conor Lamb hanno votato rispettivamente per il senatore Tammy Duckworth e il presidente del caucus, Hakeem Jeffries. Elissa Slotkin, Mikie Sherrill e Abigail Spanberger si sono limitate a rispondere "presente" alla chiamata, astenendosi. Il malessere dei moderati era legato alle troppe strizzate d'occhio di Pelosi alla sinistra radicale, alle frange violente di Black Lives Matter e a slogan come 'Defund the Police'. Sarebbe questo il motivo (fu Spanberger la più furente all'indomani del 3 novembre) per cui i Democratici hanno perso seggi e ora si ritrovano ora con la maggioranza più risicata da decenni: 222 a 211.