Tre mesi dopo aver lasciato l’ospedale Charité di Berlino, il principale nemico del Cremlino attacca il presidente russo dicendosi certo di un suo ordine dietro l'avvelenamento dello scorso agosto. "E' stata un'operazione lunga quasi quattro anni, in cui sono state coinvolte decine di persone, tra cui diversi generali dell'Fsb" ha affermato
Avvelenamento autorizzato da Vladimir Putin. L'oppositore russo Aleksey Navalny non ha dubbi. Si dice sicuro che dietro il tentato veneficio che ha subito lo scorso agosto ci sia proprio il presidente russo.
Le accuse di Navalny
"Sono certo che Putin abbia gestito questa situazione", ha detto Navalny in un'intervista a Radio Eco di Mosca ripresa dalla testata online Meduza. "Quella che vediamo è un'operazione lunga quasi quattro anni, in cui sono state coinvolte decine di persone, tra cui diversi generali dell'Fsb", ha affermato il rivale politico numero uno del leader del Cremlino aggiungendo che "il direttore dell'Fsb, Alexander Bortnikov, non avrebbe mai agito senza un ordine di Putin, perché si tratta di un vero atto terroristico secondo il codice penale".
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Cremlino cancella punto stampa dopo inchiesta
Il Cremlino ha cancellato per oggi e domani i briefing in teleconferenza che quotidianamente il portavoce Dmitri Peskov tiene con la stampa. La decisione arriva all'indomani dell'inchiesta di Bellingcat che ha svelato come una squadra di agenti dell'Fsb abbia seguito l'oppositore Aleksei Navalny nel suo viaggio in Siberia, la scorsa estate. Viaggio durante il quale è stato avvelenato con una sostanza simile all'agente nervino Novichok. Il Cremlino, riportano le agenzie russe, ha spiegato che la decisione è legata ai preparativi per la conferenza stampa annuale del presidente Vladimir Putin, prevista per domani, 17 dicembre.