Secondo quanto stabilito oggi da un coroner della corte londinese di Southwark l’inquinamento ha “contribuito materialmente alla morte” di Ella Adoo-Kissi-Debrah, uccisa dall'asma nella capitale inglese nel 2013 a nove anni di età
Un precedente importante per tutte le cause legate alle conseguenze dell’inquinamento, che oggi è stato riconosciuto come fattore chiave nella morte di una bambina di 9 anni. E’ la prima volta infatti che la giustizia britannica riconosce questa correlazione. Secondo quanto stabilito da un coroner della corte londinese di Southwark, dopo due settimane di udienze, l’inquinamento ha “contribuito materialmente alla morte” di Ella Adoo-Kissi-Debrah, uccisa dall'asma a Londra nel 2013 a nove anni di età.
Un calvario durato tre anni
La piccola di origini africane viveva con i genitori a circa 30 metri dalla South Circular, una strada molto trafficata e con un alto tasso di smog alla periferia sud-est della capitale del Regno. Dopo un calvario durato tre anni in cui è entrata e uscita dagli ospedali per 27 volte, il 15 febbraio del 2013 è stata ricoverata per l’ultima volta in seguito all’ennesima grave crisi asmatica, risultata fatale. Durante il procedimento, i genitori hanno dichiarato agli inquirenti di non esser mai stati messi al corrente dei pericoli rappresentati dall'inquinamento per la salute della bambina.