Attentato contro Charlie Hebdo, la sentenza: non è terrorismo per 6 imputati

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Sono stati giudicati colpevoli solo di associazione per delinquere, senza la qualifica di terrorista. Durante gli attacchi del 2015 alla redazione della rivista francese al supermercato Hyper Cacher morirono 17 persone

Il tribunale speciale di Parigi ha escluso l'accusa di terrorismo per 6 degli 11 imputati per gli attentati del gennaio 2015 contro la redazione di Charlie Hebdo e nel supermercato Hyper Cacher. I sei sono stati giudicati colpevoli di associazione per delinquere, ma senza la qualifica di terrorista. Ali Riza Polat , presentato come il "braccio destro" del terrorista Amédy Coulibaly, killer dell'Hyper Cacher, è stato dichiarato "colpevole di complicità" ed è stato condannato a 30 anni di carcere: I giudici hanno parlato di un suo "ruolo particolarmente attivo negli attentati".  Stessa condanna per Hayat Boumeddiene, compagna di Coulibaly, giudicata in contumacia perché in fuga dai giorni delle stragi. La condanna rispecchia le richieste dell'accusa, che aveva sottolineato il "ruolo importante" della donna nella preparazione degli attentati, prima di fuggire in Siria prima che fossero realizzati.

Il processo era stato sospeso dopo tre casi di contagio tra gli accusati

Il processo era ripreso il 2 dicembre dopo essere stato sospeso per un mese in seguito alla scoperta, il 31 ottobre scorso, di tre casi di positività tra gli accusati, tra cui Polat. Durante gli attentati del 2015 morirono 17 persone e tutti e 3 gli autori rimasero uccisi dalle forze speciali di polizia e gendarmeria. 

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