Si indaga per terrorismo dopo che il 24 novembre una 28enne cittadina svizzera ha aggredito due donne all'interno di un grande magazzino del centro città. La polizia federale elvetica Fedpol ha fatto sapere che la donna era già stata coinvolta in un'indagine di polizia del 2017 relativa alla presenza jihadista nel Paese
Sembra sempre più plausibile la matrice terroristica dell'aggressione di due donne da parte di una cittadina svizzera di 28 anni, avvenuta il 24 novembre a Lugano all'interno di un grande magazzino della catena Manor, in pieno centro città. La polizia federale elvetica Fedpol ha fatto sapere, tramite Twitter, che l'autrice dell'aggressione era già stata coinvolta in un'indagine di polizia del 2017 relativa al terrorismo jihadista.
Le indagini per terrorismo nel 2017
Ora la donna è al centro di un procedimento penale avviato dal Ministero pubblico della Confederazione. Nel corso di alcune indagini sul jihadismo in Svizzera, nel 2017, era emerso che la donna si era innamorata di un combattente jihadista in Siria e che aveva tentato di raggiungerlo, ma era stata fermata dalle autorità turche al confine del Paese e rimpatriata. Diagnosticata con problemi mentali, al rientro in Svizzera era stata collocata in un istituto psichiatrico. Da allora non era più comparsa nei dossier di Fedpol legati al terrorismo.
La ricostruzione del duplice attacco
Stando alle prime ricostruzioni dei fatti la 28enne svizzera, che abita nella zona, ha aggredito le due donne ieri poco prima delle 14.00 nel grande magazzino: prima ha tentato di strangolarne una, poi ha colpito la seconda al collo con un coltello. La donna è stata fermata da una coppia di clienti e quindi arrestata dalla polizia. Nessuna delle due vittime è in pericolo di vita.