Nelle sale italiane dal 22 ottobre, distribuito da Wanted Cinema, "Unfit: la psicologia di Donald Trump", documentario di Dan Partland, dà un’analisi illuminante del comportamento e della psiche dell'attuale Presidente degli Stati Uniti d'America
"Credo che questo documentario possa essere utile a tutti per capire veramente chi è Donald Trump. E ve lo garantisco: è assolutamente inadatto [unfit] ad essere il Presidente degli Stati Uniti d'America".
Inizia così la chiacchierata con Dan Partland (VEDI L'INTERVISTA): sull'asse Milano-Los Angeles sono tantissime le curiosità da svelare per comprendere al meglio il tipo di ricerca e il lavoro che ha svolto per realizzare "Unfit: la psicologia di Donald Trump" (VEDI IL TRAILER), uno dei suoi ultimi lavori, estremamente attuale. Mancano, infatti, 12 giorni a quelle elezioni che, proprio il protagonista del documentario, ha già definito “truccate”. Non proprio il modo perfetto per avvicinarsi ad una consultazione elettorale. “Non credo che il 4 novembre avremo dei risultati definitivi – chiosa Partland. È sicuramente un’elezione contesa, ma le reazioni che ci saranno con i primi dati pubblici ci aiuteranno a capire ancora di più chi è il vero Donald Trump. Ovvero un narcisista, che detesta perdere ed estremamente sadico".
Chi è Donald Trump: lo spiega la psicologia
In questo documentario non si fa riferimento alla politiche governative, alle inchieste attualmente in corso, tantomeno alle sue dichiarazioni dei redditi del tycoon. Il segreto per fare un'attenta analisi del Presidente Trump? Utilizzare la psicologia e studiare i suoi comportamenti. "Sono partito dall'idea che, concretamente, c'era qualcosa di sbagliato. Ma non volevo che si utilizzasse la politica per spiegarlo. Mi sono detto: quali sono gli elementi psicologici che legano i principali autocrati della storia moderna e contemporanea? Sono le stesse caratteristiche che ha anche Donald Trump? Se sì, ho la risposta a tutti i miei dubbi". Mi sono avvalso dell'aiuto di professionisti riconosciuti a livello internazionale, psicologi, avvocati analisti, giornalisti ma anche ex collaboratori di Trump che, per la prima volta, si sono sentiti pronti a dare il loro contributo. E per la prima volta si sono sentiti liberi di farlo. Prima avevano paura.
Elettori attratti dal carisma di Trump
"Tra gli elettori, c’è chi vede Trump come una figura problematica. Molti altri, però, lo vedono come un leader forte, di cui ci si può fidare. E il momento storico che stiamo vivendo non aiuta affatto in questo senso: è un periodo dettato dall’incertezza, e in fasi come queste l’elettorato sembra essere attratto da figure autoritarie ma carismatiche, proprio come quella di Donald Trump." Partland non ha dubbi in merito a questo. E anche sul fatto che il Presidente in carica venga considerato da molti estremamente "genuino". Si pensi ai suoi tweet: molteplici e continui, spesso aggressivi, Donald Trump li usa come mezzo per esprimere i suoi pensieri. "E questo lo rende vero agli occhi delle persone. Non è incredibile? C'è chi pensa sia solo uno "zio pazzo", invece no: he's one of them!" [è uno di loro]
Un documentario che ha dato voce a chi aveva paura
"Ho raccolto testimonianze importanti di molte persone che, in questi anni, hanno lavorato a stretto contatto con il Presidente. Non l'avevano mai fatto prima perché temevano una reazione di Trump. Quindi credo che questo mio documentario abbia dato un buon segnale: finalmente si può iniziare a parlare a voce alta anche di temi apparentemente difficili". Dan Partland ci insegna che da una necessità si può creare un'opportunità. E in questo caso il fil rouge di tutto è proprio Donald Trump. Chi l'avrebbe mai detto.