Usa, morte Breonna Taylor: due agenti su tre non incriminati. Proteste e spari su agenti

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Un solo agente incriminato per negligenza, nessuna accusa per gli altri due coinvolti nella morte della donna afroamericana, uccisa in casa a marzo scorso e diventata uno dei simboli del Black Lives Matter. La decisione del gran giurì ha fatto scattare una serie di manifestazioni in diverse città degli States

Nuova ondata di proteste in diverse città degli Stati Uniti nel segno del Black Lives Matter. Stavolta le manifestazioni seguono il pronunciamento del gran giurì di Louisville, nel Kentucky, sulla morte di Breonna Taylor, una donna afroamericana uccisa nella sua abitazione nello scorso marzo.  Un solo agente di polizia è incriminato per negligenza, nessuna accusa per gli altri due coinvolti nella morte della donna. Dopo la decisione, i manifestanti hanno invaso le strade in molte città americane. A Louisville due agenti sono stati feriti da colpi di arma da fuoco, durante le proteste. Un uomo sospettato di aver sparato è stato fermato.

Proteste da New York a Chicago

 

La decisione del gran giurì, dopo oltre 100 giorni di proteste nelle strade di tutta America, in seguito alla morte di George Floyd, ha riacceso le tensioni negli States. A Louisville, nel Kentucky dove Breonna Taylor è stata uccisa, i manifestanti hanno invaso le strade e si sono scontrati con la polizia. Ma sono molte altre le città americane, da New York a Chicago, dove sono in corso proteste per chiedere giustizia per Breonna Taylor.

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Gli scontri a Louisville

 

E proprio Louisville però l’epicentro delle violenze. Nonostante il coprifuoco alle 21 ora locale, deciso dal sindaco, gli scontri sono proseguiti per tutta la notte. Sono feriti ma non in condizioni critiche i due agenti feriti da colpi di arma da fuoco. Lo ha confermato la polizia di Louisville, sottolineando che uno degli agenti è stato sottoposto a un intervento chirurgico.

manifestazioni breonna taylor
Gli scontri a Louisville tra polizia e manifestanti - ©Ansa

La morte di Breonna Taylor

 

Era marzo quando gli agenti hanno fatto irruzione in piena notte nell'abitazione della ragazza, che stava dormendo con il suo fidanzato. Non avendo capito cosa stava accadendo e non avendo riconosciuto che si trattava della polizia, il compagno di Taylor - Kenneth Walker - ha sparato e colpito a una gamba uno degli agenti. I tre poliziotti hanno risposto sparando 32 colpi, molti dei quali hanno raggiunto e ucciso Taylor.

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Le reazioni dei legali

Per il grand giurì la reazione degli agenti era giustificata perché Walker ha sparato per primo. La decisione del gran giurì è "offensiva", dice Ben Crump, il legale della famiglia Taylor.  "La morte di Breonna Taylor è una tragedia. Ma gli agenti non hanno agito in modo non professionale. Hanno svolto il loro compito e non hanno infranto la legge", spiega Kent Wicker, legale di Jonathan Mattingly, uno degli agenti coinvolti nel caso. Nell'annunciare la decisione del gran giurì il procuratore del Kentucky, Daniel Cameron, ammette che molte persone non saranno soddisfatte dal risultato.

Trump: “Procuratore Kentucky star”

"La giustizia non è facile": il procuratore del Kentucky, Daniel Cameron è stato bravo, una "star" con una dichiarazione "veramente brillante", ha affermato Donald Trump rispondendo a una domanda sulla decisione del gran giurì su Breonna Taylor.

 

Biden: “Violenza mai accettabile”

"Sono consapevole che la decisione" del gran giurì per molti non è una risposta alla morte di Breonna Taylor. "So che molta gente è frustrata e ha il diritto di manifestare pacificamente, ma la violenza non è mai accettabile", ha affermato l'ex vicepresidente nonché candidato dem alla Casa Bianca Joe Biden.

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